E’ questa una delle possibili conseguenze di una recente decisione della Corte Costituzionale che ha di fatto bocciato lo “spoil system” applicato dalla Regione Lazio per la nomina dei manager delle Asl e delle Aziende ospedaliere. Si tratta, in sostanza, della sostituzione dei dirigenti di enti e dipartimenti al momento dell’insediamento di una diversa maggioranza politica. Il provvedimento della Consulta è partito da una legge nazionale del 2002 firmata dall’allora ministro Frattini per arrivare alle norme contenute nello Statuto regionale giudicato per quelle parti, appunto, incostituzionale. Dalla Regione non c’è per ora nessun commento ufficiale, anche se si fa sapere che bisogna aspettare il dispositivo della sentenza prima di esprimere giudizi. Si ammette comunque la possibilità di un risarcimento danni a favore di qualche ex direttore generale. «La decisione della Corte Costituzionale non mi sorprende” ha commentato Donato Robilotta, ex assessore agli affari istituzionali della Giunta Storace, che scrisse lo Statuto regionale in cui è previsto lo spoil system. “Avevo spiegato all’attuale maggioranza di centrosinistra – ha aggiunto Robilotta – che bisognava aspettare la scadenza dei contratti perché c’erano in essere dei rapporti di lavoro”. Per quanto riguarda specificatamente l’ex manager pontino Battigaglia, rimosso dalla guida della Asl di Latina dopo la vittoria di Marrazzo e del centrosinistra alle regionali del 2005, la vicenda, ricordiamo, finì di fronte ai tribunali amministrativo e del lavoro, e i giudici decisero di chiedere chiarimenti proprio alla Corte costituzionale. L’articolo 55 dello statuto della Regione prevedeva il cambiamento dei dirigenti, anche se contestato dallo stesso Battigaglia perché a suo dire non era applicabile alle Asl. Una norma mutuata, come detto, dalla legge 145 del 2002 che dispone la cessazione automatica degli incarichi dirigenziali di livello generale nello Stato. E’ proprio dopo aver bocciato questo principio che la Consulta ha dichiarato l’incostituzionalità delle leggi della Regione Lazio e della Sicilia che riguardavano dirigenti di Asl, aziende ospedaliere ed enti regionali. In realtà si fa riferimento ad aziende emanazione delle Regioni e le Asl non lo sarebbero. Il principale punto a favore di Battigaglia e degli altri ex manager delle Asl che hanno presentato ricorso è quello che stabilisce come la revoca delle funzioni legittimamente conferite ai dirigenti «può essere conseguenza soltanto di una accertata responsabilità dirigenziale in presenza di determinati presupposti e all'esito di un procedimento di garanzia». In molti si chiedono ovviamente cosa succederà adesso. Battigaglia aveva un contratto in essere di oltre un anno e ha già chiesto di essere pagato fino alla scadenza di quell’atto. Ora avrà presumibilmente anche un risarcimento danni e addirittura la possibilità di una reintegra nel suo incarico.