Resta in primo piano la grave crisi attraversata ormai da mesi dai numerosi agricoltori del nostro comprensorio e dallo stesso indotto collegato alla commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli.Per cercare di trovare soluzioni concrete e tempestive, nella serata di venerd scorso si tenuta presso la cooperativa Copla unimportante assemblea della Coldiretti. Erano presenti i sindaci Luigi Parisella e Gesualdo Mirabella per i Comuni di Fondi e Monte San Biagio; lassessore Gerardo Di Vito per quello di Sperlonga; il presidente e lamministratore delegato della societ di gestione del Mercato ortofrutticolo, Pino La Rocca ed Enzo Addessi. La Regione era rappresentata dal consigliere Claudio Moscardelli; la Provincia dallassessore Enrico Tiero. Sotto accusa i prodotti provenienti dallestero che spiazzano quelli italiani, i cui prezzi sono letteralmente crollati. Per la Coldiretti, insieme al segretario di zona Lino Conti, cerano il presidente provinciale Daniela Santori ed il direttore Enzo Galetto. Lassemblea ha spiegato Conti - nasce dalle difficolt che le aziende agricole attraversano ormai da anni e questa volta ancor di pi. I prezzi alla produzione sono ai minimi termini, soprattutto per le verdure. La riduzione di circa il 70 per cento rispetto al 2006. Per fare un esempio il prezzo medio delle verdure a foglia tredici mesi fa era di circa un euro, mentre a gennaio di questanno sceso a 30 centesimi ed anche al di sotto. Le cause della crisi sono da attribuire soprattutto ai mutamenti climatici che hanno cancellato il periodo invernale, passando dallautunno alla primavera. Questo ha infatti determinato un accavallarsi dei cicli di produzione, un anticipo dei prodotti e quindi una sovrapproduzione. Per effetto del caldo fuori stagione c la maturazione di prodotti che normalmente arrivano in primavera. Peraltro gli effetti della crisi sono ampliati da un altro fattore, vale a dire la mancanza di informazioni sul prodotto importato dallestero che viene spacciato per prodotto italiano. Un inganno ad arte ha evidenziato lo stesso Conti - che impedisce ai consumatori di fare scelte consapevoli. Sulla trasparenza alimentare la Coldiretti ha iniziato da tempo una battaglia, ottenendo lobbligatoriet in etichetta della provenienza del prodotto. Lottiamo, per, contro le lobby della commercializzazione che ricavano profitti a discapito della qualit, della provenienza e del sistema agricolo italiano. A conclusione dellassemblea le aziende rappresentate dalla Coldiretti hanno pertanto chiesto anche in ambito locale lintensificazione dei controlli per evitare la falsificazione del prodotto italiano da parte di spacciatori di frutta e verdura proveniente dallestero cui, attraverso strane triangolazioni, viene attribuito il marchio italiano. Un altro fattore che penalizza la produzione locale la de-stagionalizzazione, ovvero la presenza di frutta e di verdura in ogni momento dellanno. Per effetto di questo fenomeno non si hanno pi riferimento precisi, in quanto i prodotti si trovano in qualsiasi mese e ci fa s che al momento della vera e naturale maturazione il consumatore non ha pi attrazione, ma magari compra altro. In questi giorni i mercati sono invasi per esempio dai fagioli del Senegal, dalle arance spagnole, dalle zucchine del Marocco, dalle ciliege argentine, dai carciofi egiziani. E importante educare il consumatore ha proseguito Conti - alla spesa ed al consumo e su questo punto ci stiamo battendo con la proposta di unora di educazione alimentare da inserire nelle scuole. Dallassemblea scaturita anche una proposta agli enti locali, alla Provincia e alla Regione. Quella cio di rendere obbligatoria la fornitura di prodotti italiani nelle mense delle scuole e degli ospedali, ed in qualunque altra struttura pubblica. Da 20 giorni ha concluso il segretario di zona della Coldiretti - abbiamo chiesto lo stato di crisi di mercato: se verr ottenuto ci saranno benefici in termini economici per le imprese agricole. A livello nazionale abbiamo chiesto anche il blocco delle procedure di recupero dei crediti agricoli attraverso un provvedimento legislativo, in quanto sono molte le aziende che hanno pendenze con lIstituto di previdenza sociale.
Articolo
a cura di la Redazione
pubblicato il 05/03/2007 Ore 17:18