Un arresto ed una denuncia in stato di libert. E questo il bilancio dell operazione condotta ieri, dai Carabinieri della Stazione di San Felice Circeo, diretti dal Maresciallo MANCINI.Il servizio ha portato alla scoperta di unavviata attivit di sfruttamento di giovani ragazze rumene che, introdotte clandestinamente allinterno del territorio nazionale, venivano utilizzate come braccianti in varie aziende agricole pontine. Larrestato, un tunisino di 37 anni da tempo immigrato in Italia e attualmente residente a Terracina ritenuto responsabile del reato di favoreggiamento alla permanenza di stranieri clandestini nel territorio nazionale, analogamente a quanto ascritto a carico di un imprenditore di 43 anni di San Felice Circeo, denunciato invece in stato di libert. Larresto che si inserisce nellattivit di contrasto al fenomeno del caporalato giunge a coronamento di una prolungata e discreta attivit di osservazione e controllo che i militari della Stazione di San Felice Circeo avevano implementato sulle principali arterie stradali. I militari dellArma, alle prime luci dellalba di ieri, raccolti gli ultimi elementi probatori, hanno fatto scattare il blitz, raggiungendo e bloccando sulla litoranea un fuoristrada di grossa cilindrata guidato dal tunisino, al cui interno hanno sorpreso, stipate in condizioni di accentuato soprannumero, nove cittadine rumene, tutte risultate sprovviste di regolare permesso di soggiorno, quattro delle quali, addirittura, costrette allinterno del vano portabagagli. I successivi accertamenti hanno consentito di acclarare la complessa dinamica che regolava il vasto giro di immigrazione e manodopera clandestina: le donne, contattate e selezionate in Romania, venivano introdotte irregolarmente nel territorio nazionale e alloggiate, in condizioni igieniche di grande precariet, in piccoli appartamenti presi in affitto da alcuni prestanome, tra i quali figura anche limprenditore denunciato; il tunisino aveva poi il compito di raccogliere le richieste di manodopera, che giungevano da vari imprenditori agricoli pontini, e di accompagnare le donne sul luogo di lavoro; anche la retribuzione delle stesse, che non superava i 4 euro lora, avveniva tramite luomo che, naturalmente, tratteneva per s una quota del maggior compenso corrisposto dal datore di lavoro. Attualmente sono in corso ulteriori verifiche per chiarire la posizione oltre che degli imprenditori che hanno occupato alle proprie dipendenze le lavoratrici extracomunitarie anche dei proprietari e locatari delle abitazioni individuate. Nellambito delloperazione, i carabinieri hanno sequestrato oltre allautovettura utilizzata per il trasporto delle giovani clandestine anche la somma contante di oltre 2.000 euro, ritenuta provento dellillecita attivit di sfruttamento. Per larrestato, questa mattina c stato il rito direttissimo.
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a cura di La Redazione
pubblicato il 08/03/2006 Ore 17:10