Secondo la minoranza di centrosinistra, l’albergo, situato ai lati della Flacca e ricavato dalla ristrutturazione di un ex ristorante-discoteca, sarebbe stato costruito senza il rispetto di alcune norme di legge. Sotto accusa in particolare la localizzazione in un’area che il Piano Regolatore destinerebbe a zona agricola di salvaguardia ambientale; un presunto eccesso di cubatura; la mancata modifica della destinazione d’uso; la realizzazione di un annesso svincolo viario e il preliminare rilascio di una concessione edilizia in sanatoria. A destare ulteriore clamore contribuisce sicuramente il fatto che proprietario dell’hotel è, in parte, il presidente forzista dell’amministrazione provinciale di Latina, nonché ex sindaco di Sperlonga, Armando Cusani. La questione è tornata prepotentemente d’attualità perché il capogruppo consiliare della minoranza Nicola Reale, che già in passato si era rivolto alla magistratura, ha presentato un nuovo esposto alla Procura della Repubblica. Nel confermare tutti i rilievi già mossi in precedenza, il candidato a sindaco dell’Unione alle ultime elezioni amministrative questa volta chiama in causa anche due funzionari regionali. Si tratta del direttore del dipartimento del territorio e della dirigente della relativa area che hanno in qualche maniera avallato la realizzazione dell’albergo dichiarando che sono state seguite procedure regolari. Secondo Reale, i due funzionari o andrebbero rimossi perché dimostratisi incompetenti in materia - visto che le irregolarità sono a suo parere evidenti – o andrebbero addirittura inquisiti dalla magistratura per accertare se con il loro operato hanno in qualche maniera favorito un interesse privato. La vicenda rischia di alimentare anche un caso all’interno del centrosinistra, visto che il consigliere sperlongano dice apertamente di sentirsi poco tutelato, se non abbandonato, dagli esponenti regionali e provinciali del suo stesso colore politico rimasti praticamente indifferenti a riguardo.