Ennesimo scontro politico su Acqualatina, la societ pubblico-privata che gestisce il servizio idrico integrato in provincia di Latina e in alcuni comuni romani e ciociari.Sotto accusa da parte del centrosinistra, ed in particolare dei DS, il presidente dellamministrazione provinciale Armando Cusani che, nella sua qualit di presidente anche dellAmbito Territoriale Ottimale numero 4 lorgano deputato cio al controllo della gestione del servizio - avrebbe rettificato alcune clausole della convenzione di cooperazione con Acqualatina, latto a cui la societ deve in pratica attenersi nellespletamento del suo compito. La modifica pi significativa, e allo stesso tempo pi contestata dallopposizione provinciale, riguarda la parte relativa alla composizione del capitale sociale di Acqualatina. La clausola secondo cui ai fini della gestione del servizio idrico integrato viene costituita una societ per azioni con la seguente composizione: parte pubblica almeno il 51 per cento, parte privata massimo 49 per cento sarebbe stata infatti mutata nel seguente modo: Ai fini della gestione del servizio idrico integrato viene costituita una societ a capitale misto pubblico privato. Come si pu intuire facilmente, scomparirebbe dunque il limite di quote in favore degli enti pubblici, ossia quella garanzia che ha consentito ad alcuni Comuni di portare per esempio avanti la battaglia legale con la mancata approvazione delle convenzioni. A questo punto una nuova sottoscrizione di capitale da parte di privati pu effettivamente portare ad un nuovo assetto societario proprio a discapito della parte pubblica. Questo almeno quanto denunciato da Legambiente e dal Comitato per lacqua pubblica. Rilievi pienamente condivisi dai Democratici di Sinistra che - per voce dei loro consiglieri provinciali Bartolomeo, Guidi e DArcangeli - hanno chiesto un intervento diretto a riguardo da parte della Regione Lazio e del suo difensore civico. A suscitare ulteriore clamore il fatto che la presunta modifica sarebbe avvenuta il 25 gennaio, cio appena il giorno prima dellimportante udienza davanti al TAR di Latina, chiamato a decidere sulla mancata sottoscrizione da parte di alcuni comuni proprio della convenzione di cooperazione. Come ampiamente riportato anche nei nostri tg, in quelloccasione la Regione, chiamata in causa per non aver esercitato i poteri di surroga nei confronti di quei comuni, si costitu clamorosamente in giudizio contro Acqualatina. La Pisana infatti non solo ha dichiarato di non essere tenuta a sostituirsi agli enti locali, ma, per voce dellassessore allambiente Zaratti, ha addirittura annunciato uninchiesta amministrativa perch ritiene che la suddetta convenzione, ora ulteriormente sotto accusa, sia difforme dalla normativa regionale in materia. Secondo la maggioranza di centrosinistra che sostiene il presidente Piero Marrazzo, Acqualatina gestirebbe insomma il servizio idrico integrato in virt di un atto irregolare e la Provincia di Latina sarebbe colpevole di una palese omissione di controllo a riguardo. Una ricostruzione dei fatti prevedibilmente contestata dal presidente della Provincia Armando Cusani che ha annunciato ricorso al TAR di Roma contro la delibera della giunta regionale, che evidenzia le presunte irregolarit della convenzione e difende in sostanza i Comuni che non la vogliono sottoscrivere. Una disputa che potrebbe finire addirittura anche in sede penale visto che la Provincia sarebbe intenzionata a presentare un esposto alla Procura della Repubblica in cui si ipotizza il reato di abusi in atto dufficio. Lindagine amministrativa annunciata dalla Regione sarebbe infatti di competenza del Consiglio e non della Giunta. Un muro contro muro, insomma, tra il centrodestra che amministra la provincia pontina e il centrosinistra alla guida della Regione, gi registratosi fra laltro in diverse altre occasioni su argomenti come la viabilit e la gestione dei rifiuti.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 17/02/2007 Ore 16:34