E terminata la latitanza del 36enne originario di Formia, ma da anni domiciliato a Fondi, ricercato nellambito di una clamorosa operazione antimafia effettuata allinizio di dicembre scorso dai Carabinieri di Gela e Caltanissetta.Luomo, commerciante nel settore ortofrutticolo, stato infatti arrestato ad Almerimar, nella Spagna sud-occidentale, dove risiede per diversi mesi dellanno, dagli agenti dell'Interpol in esecuzione di un mandato di cattura internazionale emesso, insieme ad altre 87 ordinanze di custodia cautelare, dal giudice per le indagini preliminari di Caltanisetta, Giovanbattista Tona, su richiesta dei Pubblici Ministeri della Direzione Distrettuale nissena Di Natale, Marino, Liguori, Picchi e Patti. Secondo quanto si riuscito finora ad apprendere, limprenditore del sud-pontino sar estradato nella giornata di domani, 25 gennaio. Arriver a Fiumicino e subito dopo sar trasferito nel carcere romano di Rebibbia. Il 36enne, accusato in pratica, sulla base di alcune intercettazioni telefoniche ed ambientali, di aver fatto da tramite con presunti boss mafiosi del clan Rinzivillo nell'acquisto di grosse quantit di stupefacenti, era gi stato coinvolto in unoperazione portata a termine nel 1999 dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma in collaborazione con la Guardia di Finanza di Formia, relativamente al presunto traffico di ingenti quantit di droga, in particolare hascisc, proprio dalla Spagna al Lazio. Nel relativo processo penale, ancora in fase di svolgimento e la cui prossima udienza in programma per il 29 gennaio, imputato insieme ad unaltra decina di persone. Loperazione dello scorso 11 dicembre ha riguardato invece una nota cosca mafiosa siciliana che gestirebbe appalti e subappalti in diverse zone dItalia. I quasi novanta indagati, in gran parte di Gela, sono accusati di avere riciclato grosse somme di denaro proveniente dai traffici di droga, e di avere acquisito illegalmente appalti e subappalti in molte citt italiane oltre ad aver imposto il pagamento del pizzo a imprenditori e commercianti. Tra gli arrestati c'era anche un maresciallo dei carabinieri accusato di aver passato informazioni riservate allorganizzazione criminale. Nellinchiesta era stato coinvolto anche il fratello minore del commerciante fondano, un 33enne residente a Milano che al momento risulta indagato a piede libero. Attraverso i loro legali difensori, gli avvocati Maurizio Forte e Gaetano Marino, entrambi si dicono certi di poter dimostrare ai giudici la loro estraneit alle accuse. In particolare hanno prodotto documentazione contabile da cui risulta che vantano un credito commerciale di decine di migliaia di euro nei confronti di una ditta di Gela. I due fratelli sostengono dunque che quando, nelle telefonate intercettate, chiedevano il pagamento della merce, si riferivano alla frutta e verdura venduta alla ditta siciliana e non, come ipotizzato dagli inquirenti, a sostanze stupefacenti, fra laltro mai trovate in loro possesso.
Articolo
a cura di la Redazione
pubblicato il 24/01/2007 Ore 14:40