FONDI E una decisione che prelude alla disattivazione di altri servizi, prima della definitiva chiusura dellintero ospedale commentano duramente, tre sindacalisti, la sospensione del turno notturno del centralino del presidio ospedaliero di Fondi.Franco Addessi, della Cgil funzione pubblica, Massimo Aceto, UGL, e Pietro Saltarelli, RSU, nel sottolineare il fatto che hanno inoltrato la loro denuncia della nuova criticit allufficio di presidenza della Regione Lazio, sollecitando lintervento dello stesso governatore Zingaretti, hanno stigmatizzato lennesimo depotenziamento del nosocomio di via San Magno, paragonandolo allidentico passaggio registratosi per lospedale mons. Di Liegro di Gaeta, dove la sospensione del servizio centralino rappresent la fase irreversibile verso la chiusura definitiva della funzione ospedaliera della struttura. E lintervento dei tre stato tempestivamente contemporaneo con il primo giorno di sospensione (23 aprile) della prestazione notturna dello 0771-5051, utenza rubricata come centralino del presidio fondano. Il tutto contenuto in una comunicazione, a firma di una collaboratrice amm.va, in quanto denunciano i tre sindacalisti- i dirigenti titolati a ufficializzare il provvedimento non se la sono sentiti di metterci la faccia. Nella nota, rimessa agli operatori del servizio centralino degli ospedali di Fondi e di Terracina, oltre che al direttore amm.vo del presidio centro, Raffaele Achille Federico, al direttore sanitario Sergio Parrocchia e al direttore amministrativo aziendale, Ulderico Rossi, si legge che rilevata limpossibilit di articolare i turni di servizio h24, stante il numero insufficiente degli operatori addetti al servizio, al fine di consentire i riposi compensativi, ferie e quantaltro, la Direzione ha disposto, nella sede ospedaliera di Fondi, la sospensione temporanea del turno notturno (21,00/07,00) con decorrenza 23.04.2013 e fino a diversa disposizione. La chiusura del centralino viene vista dai sindacalisti come "uno stillicidio che pian piano si orienta verso la soppressione del San Giovanni di Dio. In definitiva, la chiusura dell'ospedale,come gi evidenziato tempo fa dagli stessi sindacalisti, diventato un pallino fisso di qualche dirigente, che invece di accertarsi del funzionamento e della qualit assistenziale, pensa solo a come sopprimerlo. Pertanto gli stessi non stanno qui a pubblicizzare, come qualche dirigente, il fatto di aver risparmiato milioni di euro, ma a ricordare a chi di dovere che il san Giovanni di Dio, pur con tutte le lacune, determinate da anni di cattiva gestione aziendale, un ospedale che lavora e funziona benissimo e offre una qualit assistenziale pari agli altri presidi dell'azienda, anzi -fanno notare i tre- da qualche mese si sta verificando un aumento delle prestazioni nonostante il numero sempre decrescente del personale".
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a cura di La Redazione
pubblicato il 24/04/2013 Ore 13:23