Le fiamme hanno distrutto centinaia di imballaggi in legno, plastica e cartone accatastati all’esterno della struttura e danneggiando anche una parete del capannone. Secondo le prime piste seguite dagli inquirenti, pare che la natura del rogo sia di origine dolosa. Le telecamere del sistema di videosorveglianza avrebbero infatti ripreso le sagome di due individui nell'atto di gettare a terra un innesco incendiario. Secondo le fonti, l'azienda sarebbe già stata vittima nel 2009 di un rogo sospetto, classificato come “attentato incendiario”. Non si esclude alcuna pista, ma sembra chiaro che i fatti siano da collegarsi direttamente all’attività della ditta.
Di altra natura le fiamme che hanno investito, tra sabato e domenica, l'area dismessa dell'ex Pam, il deposito carburanti sulla Fondi-Sperlonga. Solo il tempestivo intervento dei Falchi della Protezione Civile di Fondi e i Vigili del Fuoco del distaccamento di Terracina ha permesso di scongiurare la devastazione di tre tir parcheggiati a ridosso dell'area incendiata. In questo caso le indagini sono affidate al Commissariato di Polizia. Sembra che la causa dell'incendio sia di natura accidentale. Pare infatti che le fiamme siano divampate da un fuoco acceso da alcuni senza dimora nell'atto di riscaldarsi. Gli accertamenti verificheranno tuttavia questa tesi insieme ad altre ipotesi.