Sabato 9 Febbraio p.v. alle ore 20.30 presso Palazzo Caetani sar rappresentato lo spettacolo Arbeit macht frei - Il lavoro rende liberi, diretto dal giovane attore fondano Giovanni Pannozzo e andato in scena anche il 24 e 25 Gennaio u.s. presso lITC Libero de Libero di Fondi con il coinvolgimento degli alunni dellistituto.Liniziativa, che si avvale del patrocinio del Comune di Fondi e del Parco regionale dei Monti Ausoni e Lago di Fondi, si propone di rinnovare lattenzione collettiva sul dramma della Shoah a pochi giorni dalla celebrazione della Giornata della memoria, in occasione della quale lAmministrazione comunale aveva promosso in collaborazione con il Sistema Bibliotecario Sud Pontino e lAssociazione Amici del Parco alcune manifestazioni pubbliche che hanno visto il partecipe coinvolgimento di numerosi studenti. Alcuni di essi sono stati anche protagonisti del Viaggio della memoria, iniziativa sostenuta dallAmministrazione provinciale di Latina e dal Comune di Fondi, che dal 24 al 30 Gennaio scorsi li ha portati in visita in un luogo simbolo dellorrore nazifascista: il campo di concentramento di Auschwitz.
Arbeit macht frei, interpretato da Gloria di Maria, Giorgia Piracci e Dario de Francesco, una intensa rappresentazione che invita alla riflessione sulla Shoah e sulle barbarie commesse nel secondo conflitto mondiale.
Attraverso il teatro, la musica e il cinema afferma Giovanni Pannozzo viene rappresentata la deportazione di quelle anime innocenti, dal loro ingresso al campo fino alla morte, per non dimenticare uno dei pi tragici eventi della storia dellumanit.
La scritta Arbeit macht frei, il cui significato letterale Il lavoro rende liberi, campeggiava sul cancello dingresso del lager di Auschwitz. Quella frase, scriveva Primo Levi, pi probabile che avesse un significato ironico: che scaturisse da quella vena di umorismo pesante, protervo, funereo, di cui i tedeschi hanno il segreto, e che solo in tedesco ha un nome. Tradotta in linguaggio esplicito, essa, a quanto pare, avrebbe dovuto suonare pressa poco cos: Il lavoro umiliazione e sofferenza, e si addice non a noi, Herrenvolk, popolo di signori e di eroi, ma a voi, nemici del terzo Reich. La libert che vi aspetta la morte. In realt, e nonostante alcune contrarie apparenze, il disconoscimento, il vilipendio del valore morale del lavoro era ed essenziale al mito fascista in tutte le sue forme.
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a cura di Comunicato Stampa Comune di Fondi
pubblicato il 07/02/2013 Ore 12:16