Abbiamo difeso il nostro territorio, una identit costruita con il sacrificio di vite, abbiamo difeso la voglia di voler continuare ad esprimere democraticamente il nostro esserci.Ci abbiamo creduto, contro i detrattori populisti e la pervicacia di un Governo sordo alle richieste di partecipazione e cieco davanti alle macroscopiche violazione dei principi costituzionali, a pi riprese evidenziate da esponenti della pi autorevole dottrina. Abbiamo lottato con tenacia perch convinti della ineludibilit nel contesto istituzionale italiano delle Province, consapevoli della indispensabilit di un presidio che assicuri sussidiariet, appropriatezza e adeguatezza nella governance territoriale. Abbiamo arrestato una deriva verso il caos istituzionale, ma non ci sentiamo dei vincitori. Rimaniamo convinti della necessit di una riforma che coinvolga lintero sistema istituzionale, capace offrire, con le garanzie proprie al percorso costituzionale, maggiore efficacia alle politiche di governo dei territori, che operi un taglio netto ad inutili prebende e privilegi ingiustificati, che riduca i costi di una politica che deve tornare a trovare il proprio ruolo tra la gente. Il riordino, ad oggi, congelato, al di l delle pregiudiziali di costituzionalit, non avrebbe mutato lo scenario al quale quotidianamente assistiamo. La fretta, lasserita urgenza di provvedere, stata come in altre occasioni cattiva consigliera, producendo pi guasti di quanti ne avrebbe dovuto evitare, quando cio la una cura peggio della malattia. Ora si torna al lavoro, alla manutenzione delle scuole, delle strade, a lavorare con i Comuni del territorio, con le associazioni di categoria, con i rappresentanti locali, con le altre istituzioni per il territorio, rafforzati nella consapevolezza di dover dimostrare, oggi pi di ieri, ai nostri cittadini quanto la Provincia sia pi vicina di quanto si soliti pensare alla vita quotidiana di ognuno.
Articolo
a cura di La Redazione
pubblicato il 17/12/2012 Ore 12:56