E' stata inaugurata lo scorso venerdi 27 luglio, presso il Palazzo Caetani di Fondi, la mostra"Autoritratto epistolare di Giulia Gonzaga Colonna".La mostra - che potr essere visitata ogni giorno ad ingresso gratuito fino al 5 Settembre prossimo dalle ore 18.00 alle ore 22.00 - al centro delle attivit culturali estive della citt di Fondi e viene promossa dal CREIA e dall'Assessorato all'Ambiente e Sviluppo sostenibile della Regione Lazio in collaborazione con il Parco dei Monti Ausoni e Lago di Fondi e dal Comune di Fondi congiuntamente con il Fondi Music Festival per mantenere viva la tradizione di mecenatismo inaugurata dai conti di Fondi gi dall'epoca della famiglia Caetani. La mostra ha infatti luogo nello stesso salone dove vengono ospitati molti dei concerti del Festival, rinnovando cos i fasti della corte rinascimentale di Giulia Gonzaga in chiave moderna. Il personaggio di Giulia Gonzaga Colonna per la prima volta portato in mostra utilizzando come palcoscenico la dimora dove ella abit mentre era contessa della citt di Fondi. Questo progetto culturale inedito, a cura del Centro studi Cappella Orsini, parte dalle lettere scritte dalla contessa di Fondi, indagando la sua personalit magnetica e ricostruendo l'ambiente di cui si circond nel periodo trascorso a Palazzo Caetani e poi a Napoli. Scritti, dipinti, costumi teatrali, arredi, tappezzerie e documenti d'epoca contribuiscono a rendere pi vivide le ambientazioni.
Per completare in modo suggestivo le diverse ambientazioni vengono presentati i cinque grandi dipinti del ciclo "Storia illustrata della citt di Fondi" realizzati dallo studio d'arte Lucifero che raccontano i sette anni vissuti da Giulia Gonzaga Colonna a Fondi. Queste scene storiche teatralizzate sono un vero e proprio mosaico di informazioni negli anni compresi tra il 1528 - in cui Giulia, vedova, prende possesso del suo feudo - e il 1535. Per immortalare Giulia Gonzaga Colonna nel lungo periodo che trascorse a Napoli, dove mor nel 1566, sono state messe in scena quelle lettere che esprimono la maturit e la modernit della contessa di Fondi. Ogni scenario diviso in due parti: Giulia indossa sempre un abito nero e ha sullo sfondo una tappezzeria in varie tonalit di rosso; sull'altro lato della scena viene raffigurato il destinatario della lettera che si trova quindi in un altro luogo. La lettera congiunge entrambi in un momento di comunione epistolare. Gli abiti rinascimentali utilizzati in mostra sono costumi di scena realizzati dalla storica sartoria Annamode, che inizia nel 1946 la sua attivit. Michelangelo Antonioni, Mauro Bolognini, Vittorio De Sica, King Vidor, Luchino Visconti, Franco Zeffirelli e molti altri registi di caratura internazionale si sono rivolti ad Annamode per vestire i loro personaggi.
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a cura di La Redazione
pubblicato il 30/07/2012 Ore 12:26