Arriva la conferma dellAgenzia Regionale Protezione ambientale del Lazio: lacqua di Sperlonga pulita, incontaminata.Il problema di questi giorni, come anticipato dal Comune di Sperlonga, dovuto a frammenti vegetali provenienti da acque dolci, da macroalghe e da altro materiale vegetale anche in stato di decomposizione accentuato dal surriscaldamento superficiale delle acque.
Niente paura, dunque, nessun rischio per la salute. Chiediamo scusa ai bagnanti che in questo periodo ci hanno segnalato il problema dichiara Francesco Faiola, vicesindaco di Sperlonga con Delega al Turismo ma avevamo gi annunciato di essere pronti a risolvere il fenomeno, come effettivamente stiamo facendo da giorni. I risultati di Arpa Lazio non fanno altro che ribadire quanto da noi anticipato: le temperature torride di questi giorni hanno portato in evidenza quella mucillagine dal colore marrone. La giornalista di 'Repubblica' che si era scagliata contro le nostre Quattro Vele e la nostra Bandiera Blu dovrebbe quantomeno chiedere scusa o rettificare: capiamo l'allarmismo di chi viene sulle nostre spiagge, ma il problema ora lo stiamo risolvendo.
La sezione provinciale di Latina dellArpa Lazio - Servizio Risorse idriche e Naturali, Suolo, Rifiuti e Bonifiche ha diramato in queste ultime ore i risultati dei suoi controlli in relazione alle numerose segnalazioni pervenute a questa agenzia, riguardanti la presenza in mare di rifiuti di vario genere, schiume, chiazze giallo/marroni e aggregati di aspetto oleoso. Lultimo campionamento del litorale del Comune di Sperlonga stato effettuato in data 03/07/2012 e gli esiti analitici delle acque campionate rispettano ampiamente i limiti previsti dal D.lgs 116/08, non rappresentando alcun rischio dal punto di vista sanitario per lutenza. A seguito di segnalazioni precisa Arpa Lazio - sono stati effettuati diversi campionamenti dellacqua e del materiale aggregato da sottoporre ad analisi microbiologiche, chimiche e microscopiche, alcune delle quali ancora in corso; dai primi esiti si riscontrato che i materiali aggregari sono costituiti principalmente di frammenti vegetali provenienti da acque dolci, da macroalghe e da altro materiale vegetale anche in stato di decomposizione accentuato dal surriscaldamento superficiale delle acque. Su questa matrice composita, di origine naturale, dallaspetto mucillaginoso e dalla colorazione, generalmente, marrone, vengono intrappolati anche rifiuti solidi (pezzi di plastica, fili di reti, etc.) che rendono laspetto degli aggregati assimilabile ad uno scarico. Le analisi microbiologiche ad oggi disponibili non hanno mai evidenziato il superamento dei limiti previsti dalla normativa vigente D.lgs 116/08.
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a cura di La Redazione
pubblicato il 12/07/2012 Ore 11:22