Dalla morte per overdose di un giovane di Sperlonga all'arresto di sedici persone. I carabinieri della compagnia di Gaeta, insieme al comandante provinciale colonnello Giovanni De Chiara, hanno presentato ieri i risultati dell'operazione Skipper che ha consentito di smantellare un'organizzazione dedita allo spaccio di eroina tra Terracina, Fondi e le citt del Golfo di Gaeta.L'indagine condotta dai militari del Norm di Gaeta, diretti dai capitani Daniele Puppin e Piero Antonini, ha portato all'esecuzione di sedici misure cautelari decise dal Gip Guido Marcelli, su richiesta del pubblico ministero Marco Giancristofaro. Otto le persone finite in carcere, tra cui il fondano 35enne Mirco Biagiotti, considerato il capo dell'organizzazione. Tre, invece, le persone agli arresti dominiciliari mentre per le altre sei il Gip ha disposto l'obbligo di firma. L'indagine Skipper (dal nome di un bar di Fondi utilizzato come punto di incontro da alcuni degli arrestati), parte dagli accertamenti seguiti alla morte per overdose di Salvatore De Paolis, avvenuta il 27 gennaio a Sperlonga. Il primo passo compiuto dai carabinieri di Gaeta stato rintracciare il pusher che aveva ceduto la dose mortale, un quarantunenne di Fondi. Ma l'inchiesta si allargata con il trascorrere dei mesi fino ad arrivare a scoprire una rete di corrieri quasi tutti tossicodipendenti e quasi tutti residenti a Fondi che settimanalmente si recavano in macchina o in treno nella zona compresa tra Mondragone, Pineta a Mare e Castel Volturno per acquistare eroina da rivendere nel Basso Lazio.
Grazie a circa mille conversazioni telefoniche intercettate durante i quasi cinque mesi di indagini, i militari hanno accertato che al vertice dell'organizzazione c'era Mirco Biagiotti, tra l'altro sottoposto alla misura della sorveglianza speciale. Era lui, secondo gli investigatori, a investire quindicimila euro al mese per finanziare i viaggi dei corrieri, ai quali forniva delle schede telefoniche che venivano cambiate di frequente per evitare le intercettazioni. Nonostante ci i carabinieri hanno seguito perfettamente i movimenti della banda.
L'organizzazione non si limitava a rifornire le piazze di spaccio tradizionali, ma da poco aveva approcciato nuovi mercati, come ad esempio quello rappresentato dalla numerosa comunit Sikh della piana di Fondi. Altro punto per lo spaccio era il Sert dell'ospedale Alfredo Fiorini, dove i pazienti venivano avvicinati all'uscita magari dopo aver eseguito la terapia con il metadone.
Articolo
a cura di La Redazione
pubblicato il 23/05/2012 Ore 12:35