Nel corso della mattinata del 17 gennaio, nellAula Magna della Scuola Garibaldi ha avuto luogo il secondo Incontro di Educazione alla Legalit , progetto proposto alla Scuola dallAssociazione Donne per la Sicurezza e finanziato dalla Regione Lazio.A questo secondo incontro che ha avuto per tema le modalit del contrasto alla criminalit organizzata diffusa su tutto il territorio italiano, hanno partecipato relatori appartenenti alle forze dellordine, Carabinieri e Polizia di Stato. e il segretario regionale dellAssociazione Caponnetto.
Le principali associazioni di stampo mafioso- Cosa Nostra , Ndrangheta, Camorra, rappresentano una realt conclamata sul territorio nazionale e ben nota alle Forze dellOrdine che sono chiamate a contrastarla.
Uno dei relatori, IMD, autore tra gli altri del libro Catturandi un giovane poliziotto appartenente alla squadra di polizia giudiziaria di Palermo e nel suo intervento ha parlato ai ragazzi delle terze della genesi della sua vocazione poliziesca, nata sui banchi di scuola e divenuta incontenibile dopo le uccisioni dei giudici Falcone e Borsellino. Egli, oltre che rappresentare lintensa operativit delle mafie e le loro modalit di radicamento e penetrazione sul territorio nel tessuto sociale ed economico sino ad assumerne il totale controllo, ha descritto in maniera coinvolgente come la polizia operi per assicurare alla giustizia pericolosi capi mafia latitanti da anni, che continuano sui loro territori a dirigere le cosche. Tra le catture eccellenti della squadra di IMD sono da annoverare quelle di Provenzano, Brusca e dei Lo Piccolo.
Aspetti particolarmente problematici sono stati trattati da Elvio Di Cesare, segretario regionale dellAssociazione Antimafia Caponnetto, che ha descritto ai giovani studenti come le mafie con il tempo e laccumulo di capitali si siano trasformate e abbiano attualmente a loro disposizione i cosiddetti Colletti bianchi cio avvocati, magistrati, esperti di finanza , uomini politici e appartenenti alle istituzioni, che consentono il loro inserimento capillare nella vita economica e imprenditoriale dei territori occupati.
Dal traffico di droga alle estorsioni, al controllo di appalti e subappalti di lavori pubblici e privati, al controllo delle bische e sale giochi, al riciclaggio tutto confluisce nella creazione di capitali enormi da investire in attivit pulite che determinano il loro strapotere.
Al termine delle relazioni i ragazzi hanno posto numerose domande per avere un quadro pi saliente delle diverse situazioni prospettate.
Padre Pino Pugliesi affermava che importante parlare di mafia, soprattutto nelle scuole, per combattere contro la mentalit mafiosa, che poi qualunque ideologia disposta a svendere la dignit delluomo per soldi.
E come diceva Paolo Borsellino la lotta alla mafia devessere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libert che si oppone al puzzo del compromesso morale, dellindifferenza, della contiguit e quindi della complicit.
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a cura di La Redazione
pubblicato il 20/01/2012 Ore 12:21