Ieri a Latina si tenuta nell'ambito della tormentata indagine Damasco 2 l'udienza, nella quale la parola passata ai difensori di Antonino D'Errigo e di Venanzio Tripodo, rappresentata rispettivamente dagli avvocati Giuseppe Lauretti e Angelo Fiore, prima di un'altra udienza riservata all'altro legale difensore Maria Antonietta Cestra.In tribunale si respirava ancora una volta aria di ricusazione nei confronti del giudice Lucia Aielli, ricusazione della quale si discusso poco prima dell'inizio dell'udienza e motivata dalla singolare scelta da parte del collegio di giudicare insieme sia gli imputati processati con il rito ordinario sia Igor Catalano, a giudizio con l'abbreviato.
L'udienza partita con l'avvocato Lauretti, che ha avanzato una tesi completamente contraddittoria rispetto a quanto sostenuto dal pm Palaia-che ha richiesto per D'Errigo 8 anni di reclusione per concorso in associazione mafiosa.
Secondo il legale, il suo assistito sarebbe totalmente estraneo a qualsiasi dinamica dell'associazione contestata, anche quest'ultima non sussistente.
Lauretti ha dunque presentato istanza di scarcerazione, su cui il pm si opposto e il collegio penale si riservato.
Anche il difensore di Tripodo ha smontato pezzo dopo pezzo le tesi accusatorie del pm, che ha richiesto per l'imputato 16 anni di reclusione.
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a cura di La Redazione
pubblicato il 02/12/2011 Ore 13:09