Primo atto giuridico favorevole, seppur preliminarmente, ai sostenitori del cosiddetto Monumento Naturale del Lago di Fondi, decretato nell’agosto scorso dalla Regione Lazio.Con una sentenza dell’altro ieri il TAR di Roma ha infatti respinto le richieste di sospensiva del provvedimento di istituzione dell’area protetta, avanzate nei ricorsi proposti dall'Amministrazione Provinciale di Latina e dalla SAIF, la società campana proprietaria di una vasta azienda agricola nella zona del Salto.
Il Tribunale Amministrativo ha inoltre dichiarato inammissibile l’eccezione relativa alla sua presunta incompetenza.
La decisione è stata resa nota oggi, con prevedibile soddisfazione, dai Democratici di Sinistra di Fondi, tra i principali fautori del Monumento Naturale e del connesso istituendo Parco dei Monti Ausoni.
La sentenza del TAR capitolino non è naturalmente entrata nel merito della legittimità dell'istituzione dell’area protetta ma, secondo i DS, rappresenta, comunque, un primo giudizio sia sul cosiddetto “fumus boni iuris”, cioè sulla reale esistenza dei diritti vantati dai ricorrenti, sia sul cosiddetto “periculum in mora”, cioè sul concreto rischio di danni provocati dai tempi di svolgimento della controversia giudiziaria.
“E' importante notare – ha commentato il segretario della Quercia fondana, Bruno Fiore - come il ricorso della società SAIF, che ha interessi economico-speculativi nella zona, sia stato discusso contemporaneamente a quello dell'Amministrazione Provinciale di Latina, che non si comprende quali diritti stia tutelando”
Secondo Fiore l’Amministrazione Provinciale non può certo affermare di difendere i beni ambientali-naturalistici del territorio o l'interesse della collettività, se contesta l'istituzione del Monumento chiaramente finalizzata a proteggere dall'aggressione speculativa, a rendere fruibile a tutta la comunità, a valorizzare come vero bene di sviluppo economico il Lago di Fondi e Monte San Biagio. Critiche anche nei confronti dell’amministrazione comunale di Fondi che è praticamente d’accordo con la Provincia. Grazie alla decisione del TAR, a parere del segretario diessino, è stato inoltre smontato il tentativo di strumentalizzare le associazioni venatorie locali contro l'istituzione del Monumento Naturale, dopo che è stato sottoscritto un accordo tra il Comitato di difesa del Parco dei Monti Ausoni e numerose associazioni proprio di cacciatori e pescatori, in base al quale si individua un'area del Comune di Fondi, quella dei pantani di Quarto Iannotta, in cui istituire un'azienda faunistico-venatoria per l’esercizio appunto della caccia. In attesa, ora, della sentenza di merito, vale la pena intanto ricordare i motivi per cui la SAIF ha presentato ricorso al TAR contro il decreto di istituzione del Monumento Naturale del Lago di Fondi. I proprietari, in pratica, non accettano che i loro terreni siano vincolati in un’area protetta quando il Piano Regolatore Generale li destinerebbe invece a comparti edificatori. A tal riguardo esisterebbe anche una proposta di lottizzazione convenzionata per edilizia abitativa turistica che, dopo aver ottenuto il parere favorevole dell’ufficio urbanistica, sarebbe dovuta approdare nel consiglio comunale di Fondi. Un insediamento di villette ad uno e due piani, per circa 300mila metri cubi di cemento e capace di ospitare fino a cinquemila persone, che con l’istituzione del Monumento Naturale e dell’annunciato Parco Regionale dei Monti Ausoni resterebbe ovviamente solo sulla carta. L’Amministrazione Provinciale di Latina, moralmente e politicamente sostenuta dal Comune di Fondi, ha spiegato invece la decisione di rivolgersi ai giudici amministrativi sottolineando in particolare l’inaccettabilità dei vincoli previsti dal Monumento Naturale a danno dello sviluppo turistico e socio-economico della collettività fondana e l’illegittimità della procedura adottata dalla Regione, imposta dall’alto e senza il minimo coinvolgimento di enti ed associazioni locali.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 25/11/2006 Ore 14:31