Consumi diminuiti di oltre il cinque per cento nei primi otto mesi del 2006; produzione penalizzata rispetto alla concorrenza a causa di arretratezza tecnologica e dimensioni; logistica caratterizzata da costi troppo alti e da limitata disponibilit di piattaforme di condizionamento e trasformazione; distribuzione interessata pi al contenimento dei prezzi che alla qualit e alla sicurezza alimentare.Sono solo alcuni dei concetti emersi nel corso della Prima giornata nazionale dellortofrutta, un interessante convegno svoltosi mercoled scorso presso il Mercato Ortofrutticolo di Fondi su iniziativa dellAssociazione Generale delle Cooperative Italiane. Numerosi e di rilievo i partecipanti allincontro, intitolato significativamente Il futuro possibile per un settore strategico. Tra essi Ottavio Guala, presidente della Federazione nazionale dei centri agroalimentari allingrosso; lOnorevole Marco Lion, presidente della commissione agricoltura della Camera dei Deputati; Mariano Fati, direttore dellufficio cooperazione dellAmbasciata italiana in Tunisia; il professor Paolo Vigo, rettore dellUniversit di Cassino. A fare gli onori di casa il presidente dellassociazione Giampaolo Buonfiglio e il responsabile nazionale del settore ortofrutta della stessa associazione, Francesco Favoccia. Il primo ha sottolineato, tra laltro, che per affrontare la sfrenata concorrenza degli altri paesi occorre necessariamente investire sullinnovazione e sullottimizzazione dei processi produttivi, puntando dunque su economie di scala oltre che sullormai imprescindibile internazionalizzazione delle imprese. Concetti ribaditi anche da Favoccia secondo cui, in questo momento pi che mai, indispensabile superare barriere culturali e psicologiche per mettere in campo, concretamente e al pi presto, azioni sinergiche tra i vari soggetti della filiera ortofrutticola. Il convegno durante il quale si fatto riferimento anche agli strumenti normativi e finanziari messi a disposizione dalla Regione, dallo Stato e dallUnione Europea ha rappresentato dunque un momento di interessante confronto su una questione che, come noto, riguarda da vicino il nostro comprensorio. Sia per la presenza delle decine di aziende direttamente o indirettamente legate al MOF - la cui scelta come sede per lo svolgimento della riunione non stata certo casuale - sia per la storica vocazione agricola del territorio pontino.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 25/11/2006 Ore 14:13