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Ha trovato la morte in quel mare che tanto aveva amato sin da bambino, meta del proprio tempo libero e delle proprie passioni, la vela e la pesca subacquea.A perdere la vita nelle acque antistanti Lago Lungo, mentre faceva immersione in apnea, lo sperlongano Antonio DArcangelo, classe 48. Con tutta probabilit, stato stroncato da un malore. Quando stato lanciato lallarme poco prima delle 13,30 di ieri, da parte di alcuni pescatori che avevano notato la boa di sicurezza e, a breve distanza, immobile, luomo era ormai troppo tardi. Era deceduto almeno tre ore prima. E senza che nessuno se ne rendesse conto, dato che in questo periodo il servizio assicurato dai bagnini terminato. I primi ad arrivare sul posto sono stati i sanitari della Formia soccorso, di stanza a Fondi: il medico dellambulanza e un infermiere, assieme al titolare e a un bagnino del vicino 'Gabbiano', hanno raggiunto il corpo tramite un pattino; per il 63enne, per, non cera pi nulla da fare. Si solamente potuto constatare lavvenuto annegamento. A seguire, nei pressi della foce si sono portati i carabinieri di Sperlonga, i vigili del fuoco e la guardia costiera di Terracina. La salma, trasportata a riva, stata riconosciuta dapprima da alcuni operatori balneari, poi dai familiari, giunti alle 15. Una morte che ha lasciato il paese nello sgomento. Antonio, residente da solo in via Vallesica, era infatti conosciutissimo ed apprezzato da quella parti, come pure nei Comuni limitrofi: istruttore di vela ed esperto subacqueo, era il fondatore del circolo velico 'Valle Corsari', che aveva poi ceduto per dedicarsi alla ristorazione. Senza per abbandonare la sua passione per il mare, continuando, tra laltro, ad insegnare presso il 'Centro velico Lago Lungo'.
Lattrezzatura e lauto delluomo, parcheggiata intorno alle 11,30 sul lato est di Lago Lungo, sono state poste sotto sequestro. A condurre le indagini sullaccaduto, il pubblico ministero Giuseppe Miliano. Il corpo, che non presenta lesioni, stato trasportato al cimitero di Fondi, dove alle 12 di questa mattina si svolto lesame autoptico. Non la prima volta che nelle acque di Sperlonga avvengono episodi simili. Sempre in periodi in cui la sicurezza, sugli arenili, garantita ai minimi termini, con i bagnini in servizio che, essendo unicamente quelli al soldo dei vari stabilimenti, si contano sulle dita di una mano. Prima di DArcangelo, lo scorso maggio, allaltezza della spiaggia di Ponente, fu la volta del 60enne Marco Torreggiani. Due casi che, se le misure di sicurezza fossero state quelle dellalta stagione, sarebbero magari potuti finire diversamente. 'E la testimonianza di quanto siano utili i guardaspiaggia' - hanno commentato alcuni operatori balneari. 'Se ci fossero stati i bagnini della cooperativa Terracinae Jobs, la cui attivit terminata a settembre, forse Antonio sarebbe ancora vivo'.
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Articolo
a cura di Latina Oggi - M. M.
pubblicato il 05/10/2011 Ore 21:16