Quando sono successi i fatti per cui sono imputato ero in carcere e per quanto riguarda La Paganese io ho avuto constrasti con Pagano nel momento in cui arrivato a Fondi. Queste alcune delle dichiarazioni spontanee rese ieri in aula dall'autotrasportatore fondano Giuseppe D'Alterio detto O' Marocchino imputati insieme a Luigi, Melissa e Armando nel processo Sud Pontino, relativo al presunto controllo dei Casalesi sui trasporti di ortofrutta al Mof.Per la Dda di Napoli i D'Alterio avrebbero imposto la legge mafiosa nel mercato ortofrutticolo, legandosi al clan dei Casalesi tramite la societ La Paganese di Costantino Pagano. Ieri davanti al giudice per l'udienza preliminare di Napoli, Antonio Cairo, D'Alterio ha voluto dare la sua versione dei fatti, parlando anche delle sue attivit e della sua malattia. Sempre ieri dichiarazioni spontanee sono state rilasciate anche da Pagano. Le difese hanno invece esaminato il pentito Gianluca Costa che nella precedente udienza, per quanto riguarda Fondi, aveva riferito che, giunto Pagano al Mof, D'Alterio non voleva l La Paganese e di aver sentito una telefonata tra il dirigente di una ditta di ortofrutta e Pagano, in cui l'imprenditore si lamentava di Luigi D'Alterio. Gli avvocati Maria Antonietta Cestra e Giuseppe Lauretti hanno quindi depositato le trascrizioni delle dichiarazioni rese sempre da Costa nel processo Damasco, che contrasterebbero con quanto da lui detto in Sud Pontino. Si torna in aula il 16 settembre, per ascoltare un carabiniere e per l'esame di Giuseppe, Luigi e Melissa D'Alterio.
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a cura di La Redazione
pubblicato il 19/07/2011 Ore 12:59