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Il processo Damasco 2, salvo improbabili colpi di scena, si concluder a Latina e ad emettere la sentenza nei confronti dei 33 imputati sar il collegio presieduto dal giudice Lucia Aielli, a latere Mara Mattioli e Valentina Valentini. Il procuratore generale presso la Corte di Cassazione ha ritenuto inammissibile il ricorso per legittima suspicione presentato dagli avvocati Maria Antonietta Cestra e Angelo Fiore, difensori degli imputati Antonino Venanzio Tripodo e Antonino DErrigo, e a pronunciarsi dovranno ora essere, dopo unudienza camerale fissata per il 22 settembre, i giudici della VII sezione della Suprema Corte.Il ricorso per motivi di legittimo sospetto era arrivato al termine di un dibattimento in cui le difese hanno dato battaglia su tutti i fronti. Quando davanti al Tribunale di Latina si doveva arrivare alle conclusioni, a stabilire se le mafie hanno condizionato il Mof e il Comune di Fondi, giunta liniziativa dei legali di Tripodo, uno dei principali imputati, e DErrigo, che ha portato al blocco delle udienze. Per la difesa troppi i condizionamenti di ordine politico e mediatico per far proseguire Damasco 2 nel capoluogo pontino, una serie di argomentazioni e di critiche allo stesso giudice Aielli. Rinviata ludienza al 26 settembre, arrivata ora la decisione del procuratore generale presso la Corte di Cassazione, secondo il quale non ammissibile il ricorso e non vi quindi ragione per spostare il processo in un altro Tribunale. Un intervento che solitamente porta al rigetto del ricorso, dopo la camera di consiglio, ma davanti al quale la difesa comunque non si arrende. Presenteremo altri documenti e altre memorie, ha dichiarato lavvocato Cestra. La battaglia dunque non finita, ma con ogni probabilit per i 33 imputati in autunno arriver la sentenza e arriver dal Tribunale presieduto dal giudice Aielli. Sospesi intanto i termini di scadenza delle misure cautelari per Venanzio Tripodo e Antonino DErrigo, anche il fratello del primo, Carmelo Tripodo, il cognato di questultimo, Aldo Trani, Igor Catalano e Franco Peppe.
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a cura di C. Pistilli - La Provincia
pubblicato il 14/07/2011 Ore 16:27