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Dopo l'interrogazione fatta scattare a Monte San Biagio dal consigliere di opposizione Pino Casale, sul potenziamento di un ripetitore in zona Castello, la cos detta questione antenne torna in primissimo piano in tutto il comprensorio cos come a Fondi.Numerose le proteste dei cittadini che nel corso del tempo avevano fatto sorgere comitati spontanei contestualmente all'istallazione di nuovi ripetitori telefonici, soprattutto quando istallati sopra le palazzine o in zone adiacenti ai centri abitati. In ordine cronologico, si ricordano le lamentele dei residenti del centro storico, quelle pi sentite degli abitanti di via Roma e delle Querce, fino ad arrivare a quello di Ponte Tavolato, che aveva fatto scendere in campo anche insegnanti e genitori delle vicine scuole di Portone della Corte e i fedeli nonch il parroco di San Paolo. In realt documentandosi sulla questione ci si rende conto che i ripetitori e le antenne non dovrebbero, il condizionale d'obbligo, creare alcun problema alla salute, anche perch se usati a norma di legge non sono pi dannosi dei semplici cellulari, con i quali la societ civile convive ormai abitualmente. Il problema proprio sull'emissione delle onde radio, che hanno dei vincoli in Italia pari a 6 volt/metro, molto inferiore rispetto ai 40 volt/metro previsti dalla normativa europea. Normativa definita troppo restrittiva dal ministro dello sviluppo economico Romani, ma non condivisa dai tanti comitati locali, che continuano a chiedere al Comune di Fondi di intervenire sulla questione. Infatti, malgrado la legge n.36 del 22 febbraio del 2001 consegna il limite di emissioni alla competenza dello stato e quello delle autorizzazioni alle regioni, i Comuni, come specificato nel comma 6 dell'articolo 8 possono adottare un regolamento per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare lesposizione della popolazione ai campi elettromagnetici. Strumento al quale aveva fatto riferimento anche l'amministrazione comunale fondana, e sulla quale chiede di tornare anche il consigliere Casale per quanto riguarda Monte San Biagio. Peccato, per, che per il Comune della Piana, tutto sembra momentaneamente archiviato, visto soprattutto la mancanza di riunioni dell'assise civica, che nell'ultima seduta del 19 aprile scorso aveva rinviato alla convocazione successiva la discussione sull'argomento.
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Articolo
a cura di S. Nardone
pubblicato il 25/06/2011 Ore 13:52