Bruno Pietrosanto, 60enne di Fondi ma residente a Lenola, stato assolto dal Gup del Tribunale di Vicenza dai reati di bancarotta fraudolenta finalizzata alla truffa con il vincolo dellassociazione a delinquere di stampo mafioso.I suoi legali difensori, gli avvocati Francesco Spirito e Amleto Coronella, avevano chiesto ad aprile il rito abbreviato che si tenuto mercoled scorso quando appunto il Gup ha pronunciato a favore del 60enne una sentenza di assoluzione per non aver commesso il fatto. Pietrosanto era stato arrestato con unaltra dozzina di persone ad aprile del 2006 a seguito di ordinanza cautelare emessa su richiesta della Dda di Padova che dietro la rovina di 50 aziende, tutte operanti nel Vicentino e nel Padovano, aveva individuato lazione criminale dei camorristi. La Direzione distrettuale antimafia, nellaccertare una truffa di quasi dieci milioni di euro attraverso un sistema di fallimenti pilotati, aveva tirato dentro anche il pontino trasferitosi a Castel DArio (Mantova) per limpiego presso la ditta Eurofood, come magazziniere. Un impiego regolare, per un reddito di 12mila euro annui, avuto nel 2005, esattamente pochi mesi prima dellarresto. Gli avvocati difensori del 60enne di Lenola, sia in sede di Riesame (Pietrosanto fu scarcerato 20 giorni dopo larresto) che davanti al Gup lo scorso mercoled, hanno sostenuto che per il reato di bancarotta non poteva essere attribuita alcuna responsabilit al loro assistito, visto che per la Eurofood non ricopriva alcuna carica decisionale. Altra eccezione ha riguardato la tempistica: i fatti contestati dalla Dda si sarebbero maturati nel 2002, mentre la presenza del magazziniere presso la Eurofood sarebbe risalita ad anni dopo. Il giudice ha quindi accolto la tesi difensiva e assolto limputato.
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a cura di La Provincia
pubblicato il 16/06/2011 Ore 12:58