La vicenda riguarda l’incidente in cui perse la vita Gianluca Mitrano, avvenuto il 9 luglio del 2009 a Sperlonga. Gli imputati sono il capo del settore tecnologia e ambiente del Comune di Sperlonga, Fausto Mastrostefano, difeso da Pierluigi Rocchi, e Angelica Vagnozzi, dirigente del settore mobilità della Provincia, difesa da Angelica Fiore. Il primo perché non si sarebbe preoccupato del mancato funzionamento del semaforo del Lagolungo, punto in cui perse la vita il 27enne a bordo del proprio maxi scooter; la seconda non sarebbe stata attenta alla visibilità dei cartelli che limitano la velocità su quel tratto di Flacca. Per capire meglio la vicenda è opportuno ricordare che la vittima viaggiava in direzione Napoli a bordo del proprio scooter. All’altezza del bivio per il Lago Lungo si era scontrato con un Ford Transit. Un impatto violentissimo, che non aveva lasciato scampo al 27enne sperlongano, morto sul colpo. Immediatamente emerse il mancato funzionamento del semaforo che doveva governare l’immissione sulla Flacca dalla traversa laterale via Lago Lungo. A bordo del furgone viaggiava una famiglia di americani in villeggiatura sul litorale. E in seguito all’incidente il guidatore del Transit, il 56enne Calder Bryan, è già stato condannato a otto mesi di reclusione. L’inchiesta portata avanti dal pm Marco Giancristofaro è andata avanti e, a quasi due anni dal tragico incidente, sono arrivati i rinvii a giudizio per i due funzionari. La prima udienza è stata fissata per il prossimo 21 dicembre. Il fratello della vittima e già consigliere comunale, Cristian Mitrano, difeso da Giorgia Spinnato, si è costituito parte civile nel processo.

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