Rocco Perrone ha ritrattato. Limprenditore agricolo di Fondi, che durante le indagini preliminari relative a Damasco 2 aveva sostenuto di aver subito pressioni da Massimo Di Fazio - imputato nel procedimento in corso - per una compravendita immobiliare, ieri nel corso dellennesima udienza ha negato la sua precedente versione.E non solo. Il testimone, esaminato dal pubblico ministero Maria Cristina Palaia, ha riferito pi volte di aver firmato il verbale redatto dai carabinieri senza leggerlo, di aver risposto alle domande dei militari in un modo completamente diverso da quello poi risultato dalle sommarie informazioni, le stesse che a Fondi gli avrebbero creato poi problemi. La famiglia Di Fazio - ha detto ieri - non mi saluta pi. Secondo quanto verbalizzato dai carabinieri Perrone sarebbe stato minacciato da Di Fazio. Di Fazio lo avrebbe tenuto sotto pressione facendogli credere che se non avesse ceduto il terreno, appena acquistato, a chi diceva lui non gli avrebbe mai fatto rilasciare dal Comune di Fondi la concessione edilizia. Ma ieri Perrone ha ritrattato. Il teste ha riferito che Di Fazio gli aveva detto, dopo aver pagato una caparra di 50mila euro, che quel terreno interessava ad un costruttore che aveva gi acquistato nella zona delle Querce altri lotti. Una comunicazione normale, senza alcuna minaccia, tanto da riconoscere a Di Fazio il diritto ad un regalo in virt del fatto che sapeva che aveva il mandato di vendita per quel terreno, esattamente come laltro agente immobiliare al quale lui (Perrone) si era rivolto per lacquisto. E comunque - ha detto Perrone ieri - il terreno lho poi venduto ad un altro al prezzo di 350 mila euro, contro i 250mila spesi per lacquisto. Il teste in aula ha riferito anche dei contatti che lui stesso aveva avuto con gli assessori Riccardo Izzi e Salvatore De Meo per informarsi a che punto fosse la sua istanza di permesso a costruire chiesta per quel terreno. Una licenza edilizia che forse tardava ad arrivare per via del vincolo idrogeologico che richiedeva il nulla osta della Provincia. Ed proprio sulliter della pratica che ieri stato nuovamente ascoltato De Meo, assessore allurbanistica allepoca dei fatti e oggi sindaco di Fondi. De Meo ha riferito che Perrone era andato da lui per sapere a che punto fosse la sua pratica di concessione edilizia. Lex assessore ha riferito inoltre che dopo essersi informato presso lufficio competente aveva lasciato detto al personale di informare Perrone sugli eventuali avanzamenti della pratica. Pratica comunque ostacolata allinizio dalla mancanza del nulla osta relativo al vincolo idrogeologico e successivamente dalla necessit di integrazione del progetto per questioni legate alla viabilit. Perrone ottenne la concessione edilizia a giugno del 2007, esattamente un anno dopo dalla presentazione delle domanda. In merito al contatto tra Perrone e lex assessore Izzi, va detto che ieri il testimone ha riferito di essersi rivolto a lui, sempre per conoscere a che punto fosse la pratica, solo perch lo conosceva e che poi quando la concessione fu finalmente approvata fu lui ad avvertirlo telefonicamente. Perrone anche su Izzi ha modificato la sua precedente versione in base alla quale lex assessore ai lavori pubblici gli avrebbe detto... con Peticone (Di Fazio, ndr) ci posso parlare io.... Il Tribunale ieri ha respinto leccezione di una illegittimit costituzionale presentata dallavvocato Angelo Palmieri e le istanze dellavvocato Maria Antonietta Cestra sia per lintegrazione di testi e testimonianze, sia per un sopralluogo al Mof.
Si torna in aula luned, 23 maggio alle 10.
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a cura di R. Cammarone - La Provincia
pubblicato il 20/05/2011 Ore 13:37