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Ad un mese dal sequestro, questa mattina i funzionari dell'Arpa Lazio hanno eseguito dei prelievi sul terreno posto sequestro tra Fondi e Lenola. Ad essere prelevati un campione del serbatoio esterno pieno di bitume, e due campioni dei fusti interrati contenenti olio Btz. L'analisi servir ad individuare il codice Cer, necessario per stabilire le procedure di smaltimento.Della bonifica si sta occupando l'attuale propriet del sito su cui sorger un distributore di carburante con annesso autolavaggio. Al momento del sequestro, portato avanti dalla Guardia di Finanza di Fondi, ad essere denunciata era stata l'amministratrice del cantiere. Anche se stato accertato che la propriet attuale del sito aveva denunciato la presenza dei rifiuti a dicembre 2010 alla Polizia provinciale. Quelle cento tonnellate di rifiuti pericolosi sono stati lasciati tra Fondi e Lenola dai vecchi proprietari. Lattenzione dei militari era stata catturata dal un cantiere aperto lungo la regionale 637 Fondi - Lenola. In particolare, ad insospettire le Fiamme Gialle, erano state le cisterne apparentemente abbandonate, che dopo i primi riscontri erano risultate essere colme di bitume. Perlustrando il terreno adiacente, i finanzieri si erano trovati di fronte ad unaltra sorprendente scoperta individuando, interrate, altre cisterne, contenenti oli bituminosi che, come noto, sono catalogati come rifiuti speciali pericolosi. Immediatamente era scattato il sequestro, del loro contenuto, del terreno e la denuncia a piede libero, alla Procura della Repubblica di Latina, della proprietaria dellarea, per il reato di gestione illecita di rifiuti.
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Articolo
a cura di R. Antonilli
pubblicato il 06/05/2011 Ore 16:41