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Quello dell'agroalimentare rappresenta uno dei grandi misteri dellillegalit italiana e incassa una cifra astronomica: almeno cinquanta miliardi di euro ogni anno. Iniziava cos l'articolo a tutta pagina del Venerd di Repubblica che tanto scalpore ha destato soprattutto per quella copertina a dir poco forte. Ma c' di pi. Ieri, infatti, alla Camera dei Deputati...ha tenuto la sua audizione sull'argomento il sostituto procuratore della Direzione Nazionale Antimafia, Maurizio De Lucia. Fondi un punto di snodo nevralgico per la distribuzione dell'ortofrutta in Italia ha esordito e la Dda di Roma, Napoli e Caserta sta conducendo indagini che fino a oggi hanno permesso di accertare un maggiore interesse negli ultimi anni da parte delle mafie. emersa un'alterazione della concorrenza in forza della minaccia criminale. I prezzi dei prodotti agricoli ha concluso De Lucia non vengono stabiliti dalla legge del prezzo migliore, come avviene normalmente nei mercati. Regna invece il monopolio imposto dalla mano mafiosa, dietro la minaccia talvolta implicita. L'agricoltura tradizionalmente un settore produttivo che ha attirato l'attenzione della criminalit organizzata e che ora avvisa De Lucia - sta portando a colonizzare anche nuovi territori.
Sul settimanale de La Repubblica si spiegava invece come Quasi un terzo dellintero fatturato annuo della criminalit organizzata italiana (stimato in 164 miliardi), il frutto dellimmenso giro daffari delle cosche sui prodotti agricoli. Seguiti dalla terra sino alla tavola, gonfiandone i prezzi e lucrando su ogni passaggio. Solito esempio, il viaggio del pomodoro pachino, ormai un caso nazionale.
Per capire come funziona il sistema spiega Antonio Corbo, giornalista di 'Repubblica' - Basta andare in molti mercati del Centro e del Sud, da Vittoria a Fondi (Latina). Tra sospiri e bestemmie, ecco sempre la stessa, rassegnata risposta: 'Produce pi danaro la mafia che la terra'.
Non manca un cenno alla gestione dei trasporti su gomma dominata dai Casalesi e alla ditta di trasporti La Paganese, inchiesta sulla quale si aggiunge - stata favorita da una coincidenza: lex dirigente del commissariato di Fondi, Alessandro Tocco, [che] poi diventato responsabile di una struttura, sul modello dellFbi, allestita a Casal di Principe. Tocco conosceva bene i Casalesi e il mercato di Fondi, uno dei pi grandi dEuropa e con problemi di infiltrazioni criminali.
Il rapporto Ecomafia 2008 individua 28 clan con interessi nellagricoltura, sui 258 censiti. Segnala 25.776 ecoreati, 761 al giorno, uno ogni tre ore in Italia, con un danno di 4,5 miliardi di euro allanno. Fondi un crocevia dei traffici. Dominavano i calabresi un tempo, ma ora tutto in mano ai Casalesi. Amare dichiarazioni e sospetti pesanti cui ancora nessuno ha controbattuto.
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Articolo
a cura di S: di Biasio
pubblicato il 05/05/2011 Ore 17:00