Il Tribunale si pronunciato: i beni di Franco Peppe vanno confiscati. La misura chiesta dallAntimafia era stata discussa il 25 marzo scorso davanti al Tribunale di Latina, presieduto dal giudice PierfrancescoDe Angelis, a latere Antonella Minunni e Valeria Chirico.Nel corso della discussione, il pubblico ministero Maria Cristina Palaia aveva insistito per la misura e la conseguente confisca dei beni sequestrati, una villa e delle societ, intestati al commerciante fondano, alla moglie e ai suoi tre figli, ritenuti frutto di attivit illecite. I difensori dei Peppe, gli avvocati Mario Giraldi e Giovanni Pesce, invece, avevano prodotto dei documenti per dimostrare la provenienza lecita del patrimonio finito nel mirino degli inquirenti. I beni erano finiti sotto sequestro a settembre dello scorso anno. Il Centro operativo della direzione Investigativa Antimafia di Roma, su disposizione del Tribunale di Latina, aveva sequestrato lingente patrimonio riconducibile a Peppe e ad Antonino Venanzio Tripodo, ambedue, come noto, coinvolti nell'operazione Damasco 2, portata avanti dalla Dda capitolina a luglio 2009. Lattivit di aggressione patrimoniale aveva spiegato il centro Operativo - scaturisce da proposte di misure di prevenzione personali e patrimoniali diniziativa del Direttore della Dia in relazione alle recenti operazioni condotte nel sud pontino che hanno consentito di fare breccia nel muro di omert che, da un decennio, celava gli interessi economici ed imprenditoriali di ndrangheta, camorra e Cosa nostra nel Mercato Ortofrutticolo di Fondi. A Tripodo, a Peppe ed ai rispettivi nuclei familiari, sono state sequestrate aziende, numerosissimi terreni, quote societarie, fabbricati e conti correnti per un valore complessivo di oltre 8 milioni di euro. Tra i beni sequestrati anche una lussuosissima villa con piscina a Fondi. Da sottolineare che la posizione di Peppe nel processo nato dalloperazione Damasco 2 in fase di discussione proprio in queste settimane. In Tribunale sono gi sfilati numerosi testimoni in sua difesa.
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a cura di R. Antonilli
pubblicato il 03/05/2011 Ore 12:10