Gli investimenti dei Peppe compatibili con i redditi prodotti dalle aziende di famiglia. E quanto emerso ieri, durante ludienza del processo Damasco 2, nel corso delle deposizioni dei testi chiamati dalla difesa dellimputato Franco Peppe, rappresentata dagli avvocati Mario Giraldi e Giovanni Pesce.Precisa e dettagliata la testimonianza di Silvia Baraldi, consulente di parte, che ha esaminato la situazione finanziaria della famiglia Peppe, attraverso le dichiarazioni dei redditi e degli assetti societari riconducibili a Franco Peppe e agli altri componenti delle famiglia a partire dagli anni 70. Secondo la Baraldi gli investimenti sia finanziari che immobiliari effettuati dai Peppe sarebbero compatibili con i redditi prodotti dalle diverse attivit inserite nel settore dellortofrutta. Sciolti come neve al sole gli appigli per le varie accuse di interposizioni fittizie. E se linvestigazione della Baraldi non stata sufficiente a chiarire il caso di Villa Bianca, la clinica pi volte nel mirino degli inquirenti per via di una presunta acquisizione illegittima, le parole del testimone successivo, Francesco Paolo Di Biasio, sono bastate almeno secondo il punto di vista della difesa a sgomberare il campo da ogni dubbio. Secondo lex consigliere comunale, tre volte assessore nelle giunte di centrosinistra, le quote di Villa Bianca sarebbero state regolarmente acquisite dal padre di Franco Peppe. Di Biasio, noto a Fondi come persona di grande impegno sociale e culturale, ha riferito dei suoi rapporti con Franco Peppe e degli affari di questultimo al quale spesso gli aveva consigliato determinati investimenti, sia finanziari che immobiliari, come il caso di un terreno sul quale poi Peppe aveva edificato la sua abitazione. Di Biasio, ex segretario di un istituto scolastico, si mostrato molto informato sulle capacit patrimoniali della famiglia Peppe, dichiarando anche di essere venuto a conoscenza dellacquisto, per quattro miliardi di vecchie lire, delle opere darte, certificate dal professor Carmine Benincasa. Un acquisto azzardato, secondo il teste che ha sollevato perplessit sulla certificazione del professore. Di Biasio ha poi introdotto, prima della deposizione di Sergio Luciano (broker finanziario) anche lui testiome degli investimenti trasparenti, laltro tema delludienza di ieri, i prezzi degli ortaggi, in riferimento alle capacit di Franco Peppe come astatore del sedano bianco di Sperlonga. Ma nessuna imposizione dei prezzi al Mof da parte dellimprenditore Peppe. Lo hanno spiegato anche, a pi riprese, gli altri testimoni, Roberto e Armando Basso, Domenico Carroccia e Vito Mariano, standisti allinterno del mercato ortofrutticolo. Nessuna imposizione dei prezzi e nessun altro condizionamento da parte di Peppe e degli altri imputati accusati direttamente e indirettamente di estorsione. Insomma, nessuna intimidazione. Gemmino Lippa, altro teste della difesa, ex presidente del Mof, ha affermato che le attivit allinterno del mercato sarebbero avvenute nella massima trasparenze e legalit. Una deposizione simile a quella resa un paio di settimane fa da Enzo Addessi, amministratore unico del Mof. Anche Lippa ha dichiarato che ogni qual volta venivano osservati comportamenti illeciti venivano regolarmente segnalati alle forze dellordine. Ascoltato ieri anche Gaetano Parisella, socio al 10% della Eurodis (societ sequestrata a Franco Peppe). Parisella ha riferito che fino al 2006 degli acquisti e delle vendite non era Peppe ad occuparsene, ma un altro socio al 40%. I testi sono stati controesaminati dagli altri avvocati e dal Pm Maria Cristina Palaia. Tra i vari interventi segnaliamo anche quello di Cristina Dello Siesto, avvocato di parte civile per la Regione Lazio, che al teste Di Biasio ha chiesto se quando entrava al Mof aveva specifica autorizzazione. Il testimone ha risposto che fino a met anni Novanta era amministratore comunale e che quindi laccesso era quasi un atto dovuto e che successivamente non ha incontrato alcun ostacolo perch lo conoscevano tutti. Un dettaglio che contrasta con quanto riferito da Addessi nel corso delludienza del 12 aprile scorso. Si torna in aula questa mattina.
Articolo
a cura di R. Cammarone - La Provincia
pubblicato il 28/04/2011 Ore 12:52