Tutto tace. Dalla Regione nessuna risposta all'interrogazione urgente a risposta scritta rivolta alla giunta Regionale del Lazio da Anna Maria Tedeschi (consigliere regionale dellIdv), sull'impianto di essiccazione della sansa situato tra Lenola e Campodimele.
Ubicata al confine della provincia di Latina con quella di Frosinone, al momento, la centrale a biomasse ferma per problemi ambientali. Nonostante questo, per, la giunta provinciale, nei mesi scorsi, ha approvato il progetto definitivo relativo alla realizzazione dellimpianto per una spesa complessiva di 715mila euro. A questo punto sorto spontaneo all'esponente dell'Idv domandarsi che fine far limpianto e con esso i soldi stanziati. La grande problematica ambientale - si legge nellinterrogazione - relativa al fatto che limpianto esistente collocato in una zona ad alta densit abitativa, a meno di trecento metri dalle abitazioni private, e in pi ai confini del Parco Naturale dei Monti Aurunci. Gi in passato lattuale installazione della centrale aveva creato forti disagi alla popolazione locale a causa dei densi fumi che la struttura emanava e che ha lasciato per monte notti consecutivamente uno strato di grasso nei campi, sulle case e sulla strada statale Farnese che collega Itri a Pico e Ceprano. Successivamente a questa situazione, le autorit sono state costrette a chiudere limpianto, anche grazie alle proteste dei cittadini e allattivit degli esponenti dellItalia dei Valori di Lenola. Qualche tempo dopo per, la Provincia di Latina, con deliberazione della giunta provinciale numero104 del 2010, ha approvato il progetto definitivo relativo alla realizzazione di un impianto di essiccazione della sansa. A questo punto la Tedeschi ha chiesto: Com dunque oggi la situazione? I cittadini che abitano nelle aree circostanti allimpianto hanno il diritto di essere informati su cosa sta succedendo e le istituzioni hanno lobbligo di informare su cosa si voglia fare ad un passo dalle case e soprattutto allinterno di una gola del Parco Naturale dei Monti Aurunci. Non sembrano pensarla cos dalla Regione, dato che a quasi due mesi dalla presentazione dell'interrogazione non c' stata alcuna risposta.
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a cura di R. Antonilli
pubblicato il 16/04/2011 Ore 16:25