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Una clamorosa ritrattazione. Colpo di scena nell'ambito del processo Damasco 2 per la testimonianza di Giacomo Ubaldo Lauro, ex collaboratore di giustizia che se in fase di indagini preliminari aveva puntato il dito contro i fratelli Venanzio e Carmelo Tripodo ieri ha escluso che gli stessi abbiano mai fatto parte di alcuna organizzazione malavitosa. Sono persone che pagano il nome e le tragedie di altre persone, ha detto Lauro, pentito degli anni '90 della 'ndrangheta calabrese.Il teste stato escusso in videoconferenza dopo una lunga polemica dello stesso legata alle condizioni di detenzione che nei giorni scorsi lo avrebbero costretto a denunciare il direttore del carcere di Padova dove si trova ad espiare gli ultimi giorni della condanna a trenta anni di reclusione per associazione a delinquere finalizzata - per usare i suoi stessi termini - alla guerra di mafia. Poteva avvalersi della facolt di non rispondere essendo imputato di reato connesso ma in realt voleva soltanto posticipare la sua testimonianza. Il collegio presieduto da Lucia Aielli non glielo ha consentito e cos iniziata la sua deposizione show. S, perch ha assunto toni di colore, per usare un eufemismo, rispetto alle domande formulate dal pubblico ministero Maria Cristina Palaia che da subito, visto il tenore delle sue affermazioni volte a ridimensionare, anzi ad annullare, il presunto spessore criminale dei due principali imputati del processo Damasco 2, gli ha contestato le precedenti verbalizzazioni rese davanti alla Dda di Roma. La questione in questi termini. Lauro aveva riferito ai titolari dell'inchiesta Damasco 2, i pm Diana De Martino e Francesco Curcio dei suoi traffici di droga e del coinvolgimento totale dei fratelli Tripodo. Ieri non solo ha ritrattato, scagionando in pieno i suoi compaesani e amici di infanzia, ma ha anche aggiunto di aver mentito. Una menzogna oltre il limite da ricercare, a suo dire, nel fatto che la sua condizione di collaboratore gli avrebbe consentito di evitare l'ergastolo e di essere pagato. Affermazioni pesantissime che comunque stridono con la tempistica indicata. Lauro sarebbe uscito dal programma di protezione nel 2005, mentre stato interrogato dai pm dell'antimafia di Roma nel 2007. Una domanda sorge spontanea: che motivo aveva di mentire nel 2007 se allora non godeva pi di alcun beneficio? Un interrogativo che non ha trovato risposte plausibili nell'udienza di ieri. Come un disco incantato Lauro ha ripetuto in varie salse che i fratelli Tripodo avevano voluto dare un taglio alla loro storia di origine, che avevano voluto farsi una famiglia e mettersi a lavorare come persone normali. Io trafficavo in droga, non loro: ha ripetuto pi volte in una sorta di delirio in nome della giustizia. Il pentito di 'ndrangheta ha citato in una logica incomprensibile anche la X Mas associandola ad un personaggio misterioso a cui attribuire la frase la giustizia una cosa seria. Ma a proposito di pentiti ieri si registrata un'altra novit: Dario De Simone dovr essere riascoltato e il perch presto detto. L'avvocato Domenico Oropallo, difensore di diversi imputati tra cui Maria Laura Trani (moglie di Carmelo Tripodo) e Igor Catalano, ha fatto notare al collegio che quando il testimone del Pm stato ascoltato una pagina del verbale originale di riferimento non era nella disponibilit degli avvocati - c'era solo una ritrascrizione - il che avrebbe reso impossibile eventuali contestazioni sulle dichiarazioni che per altro riguardavano un traffico di sostanze stupefacenti. L'udienza di ieri ha visto anche la testimonianza del capitano D'Angeloantonio del Ros di Reggio Calabria relativamente alle indagini dell'operazione Quantum (traffico di cocaina Calabria-Australia). L'ufficiale dei carabinieri si soffermato sulle conoscenze di Venazio Tripodo in ambito criminale ritenendole di assoluto interesse. Ma ha anche aggiunto che lo stesso non aveva ruoli di comando e che probabilmente non apparteneva ad alcuna organizzazione criminale. Si torna in aula il prossimo marted.
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Articolo
a cura di R. Cammarone (La Provincia)
pubblicato il 25/03/2011 Ore 14:03