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Sono quattro i pontini finiti nella lista dei 45 impresentabili inseriti nellelenco stilato dalla commissione parlamentare antimafia. Si tratta di candidati alle elezioni amministrative dello scorso anno, inseriti dai partiti nelle liste, in violazione del codice di autoregolamentazione varato nel 2007.Il codice di autoregolamentazione prevede di non candidare quanti sono stati rinviati a giudizio, sottoposti a misure cautelari, latitanti, detenuti o condannati con sentenza anche non definitiva per mafia, estorsione, riciclaggio, trasferimento fraudolento di valori e traffico illecito di rifiuti. La commissione parlamentare dinchiesta presieduta dallonorevole Giuseppe Pisanu ha effettuato, chiedendo informazioni alle Prefetture, uno screening su comunali, provinciali e regionali del 2010. E stato cos scoperto che sono stati inseriti nelle liste 45 candidati, tutti nel centro-sud, che in base al codice i partiti non dovevano far scendere in campo. La maglia nera per la provincia pontina spetta a Fondi, giunta alle elezioni del 2010 proprio nel corso di unaspra polemica sui condizionamenti mafiosi. Secondo la commissione antimafia, in quella tornata elettorale le liste civiche a sostegno del candidato sindaco Franco Cardinale, Uniti per Fondi e Lega del Lazio, hanno candidato due persone con condanne definitive per estorsione. Una candidatura irregolare sarebbe inoltre stata fatta dalla lista civica a sostegno di De Meo, Io s. Il quarto candidato pontino bocciato da Pisanu, anche lui un non eletto, infine un aspirante consigliere comunale a Minturno, inserito nella lista civica Galasso sindaco. Si tratta di un minturnese che ha riportato una condanna non definitiva. Per la commissione antimafia quanto scoperto comunque soltanto la punta di un iceberg, trasversale a tutti i partiti, con la politica pesantemente inquinata dalla malavita.
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a cura di La Redazione
pubblicato il 12/02/2011 Ore 13:14