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Ennesimo intervento della Direzione Investigativa Antimafia di Roma nel territorio di Fondi. Ieri il centro operativo della Dia, su disposizione del Tribunale di Latina, ha confiscato un ingente patrimonio riconducibile ad Antonino Venanzio Tripodo, uno dei principali imputati del processo Damasco 2.Luomo, detenuto dal luglio del 2009, accusato di aver fatto parte di un sodalizio in grado di controllare le attivit economiche e commerciali del Mercato ortofrutticolo di Fondi e di condizionare le attivit piegandole agli interessi del gruppo criminale. Un personaggio di spicco della cricca di Fondi, secondo la Dia le cui accuse per associazione mafiosa sono oggi al centro del processo in corso presso il Tribunale di Latina. Prossima udienza il primo febbraio. Ma torniamo alla confisca dei beni ritenuti a lui riconducibili. Si tratta delle societ Eurodis Giada srl, Ortofrutta fratelli Peppe, Eurofrutta Peppe srl, nonch autovetture e conti correnti per un valore di oltre 3 milioni di euro. Tutti beni gi posti sotto sequestro contestualmente alle ordinanze di custodia cautelare emesse a luglio e che portarono allarresto di 17 persone. Il provvedimento di confisca emesso dal Tribunale di Latina scaturito da unarticolata proposta di applicazione di misura di prevenzione patrimoniale formulata diniziativa dal direttore della Direzione investigativa Antimafia, il generale dei carabinieri Antonio Girone, correlata alle pi recenti operazioni condotte nel sud pontino e coordinate dalle Procure distrettuali antimafia di Roma e Napoli che hanno consentito di smascherare gli interessi economici ed imprenditoriali di ndrangheta, camorra e cosa nostra nel Mof di Fondi. Gli accertamenti patrimoniali disposti dal generale Girone avrebbero fatto emergere una capacit reddituale di Antonino Venanzio Tripodo del tutto sproporzionata al tenore di vita dello stesso i cui redditi sarebbero derivati esclusivamente dalle societ confiscate, a lui stesso e a sua moglie, delle quali risulterebbe socio occulto. Lavvocato Maria Antonietta Cestra, difensore di Antonino Venanzio Tripodo, ha fatto sapere che le societ non sarebbero affatto riconducibili al suo assistito. Si tratta di societ di propriet di Franco Peppe altro imputato nel processo Damasco 2, ha detto. I conti correnti di Antonino Venanzio Tripodo e di sua moglie - precisa inoltre la Cestra - sono risultati completamente vuoti. Nessuna automobile di pregio, solo una piccola utilitaria in uso alla signora Tripodo per la quale paga una rata mensile di 300 euro e che se confiscata dovr continuare paradossalmente a pagarla per non finire nella black list.
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a cura di R. Cammarone - La Provincia
pubblicato il 21/01/2011 Ore 13:07