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Problemi nei lavori al porto di Sperlonga, dove si procede, per dirla in maniera aulica, a passi tardi et lenti. Sono passati infatti diversi mesi da quando unordinanza della capitaneria di Porto di Terracina aveva imposto ad oltre 150 diportisti di liberare completamente il parco barche. Una disposizione resasi necessaria per consentire i lavori di consolidamento del molo e la creazione delle nuove banchine con i punti di servizio di acqua corrente, scarico e rifornimento carburante.Ma, una volta sgomberato il tutto, qualcosa si inceppato, forse per mancanza di fondi, o forse per impedimenti tecnici. Ogni giorno al porto di Sperlonga lavorano al massimo tre operai, quando invece ne servirebbero dieci. La Sperlonga Porto Srl, unica concorrente e vincitrice dellappalto per la realizzazione del nuovo scalo turistico sperlongano, avrebbe chiesto ai vari ormeggiatori, gi da svariati mesi, un canone pari a 300 euro a metro quadro pi iva: vale a dire tra i 2 e i 4mila euro annui. Soldi che gran parte dei diportisti, con le barche a secco o sparse lungo i vari canali del comprensorio, ha gi sborsato.
Stando cos le cose, i lavori saranno difficilmente ultimati entro lestate e, addirittura, entro la fine dell'anno. Pi che comprensibili i malumori tra gli oltre 150 diportisti che, secondo indiscrezioni, starebbero confabulando una protesta in grande stile.
Ancora non chiaro comunque con chi se la debbano effettivamente prendere i malcapitati, se con lamministrazione, che rappresenta per appena il 5% della Sperlonga Porto Srl, oppure con gli altri consocietari: Massimo Leone (43%), Arcangelo Marzano (37%), Sperlonga Marine (10%) e altri 5 soci lavoratori (5%).
Gli unici salvi sembrerebbero essere i pescherecci professionisti, una ventina di lavoratori storici graziati dallordinanza della Capitaneria che, nonostante i lavori in corso, hanno continuato indisturbata la loro attivit.
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Articolo
a cura di S. di Biasio
pubblicato il 20/01/2011 Ore 14:33