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Il pubblico ministero Gustavo De Marinis ha racchiuso la sua requisitoria in quaranta pagine, ricordando che le indagini sono partite nellambito di quelle ben pi ampie su una presunta associazione mafiosa, che a Fondi avrebbe condizionato il Mof e la pubblica amministrazione. Ha ricordato che alle presunte vittime sarebbero stati applicati tassi dinteresse del 10% annuo, evidenziando le modalit dei prestiti, le diverse tappe in cui i carabinieri del Nucleo investigativo provinciale hanno raccolto le denunce e i riscontri effettuati su quanto dichiarato dai commercianti che sarebbero stati strozzati dagli imputati, fino agli arresti a febbraio del 2008.Secondo il pm dellAntimafia, le accuse a carico di Garruzzo sono confermate dai titoli acquisiti presso vari istituti di credito, consegnati al commerciante dalle presunte vittime, quelle a Di Fazio da intercettazioni telefoniche e dalle testimonianze raccolte nel corso dellistruttoria, e quelle a carico di De Carolis dallinteressamento di questultimo per far addolcire le dichiarazioni di alcune presunte vittime dopo la perquisizione subita da Di Fazio. Alla luce delle intercettazioni telefoniche effettuate dai carabinieri, ritenuta poi provata laccusa di favoreggiamento per cui imputato Macaro. Per il pm, in sostanza, gli elementi emersi dalle indagini hanno trovato ampio riscontro nelle deposizioni dei testimoni esaminati nel corso della lunga istruttoria. Tutti colpevoli, dunque, con qualche distinguo soltanto per De Carolis, la cui posizione viene un po ridimensionata. Il magistrato, nella sua requisitoria, si prepara infine a sostenere laggravante mafiosa nei fatti oggetto del processo. Il pm evidenzia infatti, citando sentenze della Corte di Cassazione, che tale aggravante sussiste indipendentemente dall esistenza o meno e dallappartenenza o meno a un sodalizio mafioso. A volte - si legge nel testo della requisitoria depositata dal pm sufficiente lallusione alla vicinanza con le organizzazioni criminali e la prospettazione della non convenienza di entrare in contrasto con un personaggio di cui si sappia o si abbia la convinzione che sia vicino a una siffatta organizzazione, per incutere il timore che costringe la vittima a sottostare ad ogni vessazione. Il pubblico ministero cita quindi alcuni specifici elementi, come la pistola che Garruzzo avrebbe mostrato a un commerciante, sua presunta vittima, e laffermazione fatta a questultimo di essere preoccupato, in quanto stava nascondendo a Fondi dei ricercati per la strage mafiosa avvenuta a Duisborg, in Germania. Il magistrato cita poi una telefonata intercettata tra Di Fazio e Macaro, dove si fa riferimento alla salita di due nipoti da gi richiesta da Garruzzo, per far cedere il fratello di una delle presunte vittime. Sottolineata infine la vicinanza e i rapporti di Garruzzo con Salvatore Larosa, considerato un affiliato al clan Bellocco-Pesce di Rosarno. Mercoled la discussione.
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a cura di C. Pistilli - La Provincia
pubblicato il 19/01/2011 Ore 13:07