«La promozione delle attività culturali e di spettacolo – prosegue – già tartassata dai tagli nazionali, subisce una riduzione del 25 percento e solo grazie all’impegno delle opposizioni si è evitato un taglio di oltre il 40 percento. Per non parlare del cinema: si annunciano riforme e leggi quadro, ma in bilancio non c’è un euro per finanziare i nuovi promessi interventi».