Torna dattualit la vicenda giudiziaria, che coinvolge il noto critico darte Carmine Benincasa e che riguarda una rapina di quadri dautore compiuta circa tredici anni fa a Fondi.Il professionista romano - inizialmente finito in carcere con laccusa di essere il mandante del colpo e poi invece assolto gi in primo grado - ha infatti ottenuto dalla Cassazione lannullamento della sentenza della Corte dAppello di Roma che gli riconosceva un risarcimento per ingiusta detenzione di appena 36mila euro.
Sulla base delle argomentazioni dei suoi legali, gli avvocati Angelo Palmieri e OrIando Mariani, la Suprema Corte ha in pratica stabilito che lammontare del risarcimento sar rideterminato da un nuovo collegio della Corte dAppello.
Il noto critico darte chiede che gli venga riconosciuto il massimo del ristoro possibile, cio 516mila euro, ovvero un miliardo di vecchie lire.
Unistanza motivata con i nove mesi di ingiusta detenzione fra carcere ed arresti domiciliari e con gli enormi danni materiali, morali, personali e patrimoniali subti a seguito di una vicenda alla quale poi risultato estraneo.
Subito dopo larresto, Benincasa perse infatti sia il suo posto di docente universitario alla Sapienza sia la direzione di una famosa rivista di settore.
Era il luglio del 1994 quando il critico darte fin in carcere, per poi essere sottoposto agli arresti domiciliari fino al marzo dellanno successivo.
Secondo laccusa aveva organizzato la rapina a casa di un facoltoso commerciante fondano, suo amico, al quale aveva precedentemente consigliato lacquisto, per sei miliardi di vecchie lire, di cinque quadri dautore tra cui un Tiziano ed un Canaletto.
Secondo quando si apprese allora, il commerciante fondano pretendeva la restituzione dei soldi con cui aveva pagato le tele perch qualcuno lo aveva convinto che erano dei falsi.
Gli inquirenti ritennero che ad organizzare la rapina fosse stato proprio Benincasa per evitare che le opere darte venissero sottoposte ad una perizia dautenticit e che dunque dovesse rimborsare i sei miliardi di vecchie lire.
Una ricostruzione che venne riproposta in dibattimento anche dal Pubblico Ministero Francesco Lazzaro - che chiese la condanna a sei anni per il critico darte - ma che non convinse invece i giudici.
Dallassoluzione decisa da questi ultimi scatur il risarcimento per ingiusta detenzione stabilito dalla Corte dAppello, come detto, in 36mila euro ma ora destinato, dopo laccoglimento del ricorso da parte della Cassazione, ad essere ridefinito significativamente al rialzo.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 02/11/2006 Ore 14:47