Gli appalti sono stati concessi in maniera corretta dal Comune? Dopo mesi in cui l'opposizione consiliare ha dato battaglia su tale fronte, arrivando anche a dire che veniva palesemente favorito qualcuno, a bocciare quegli affidamenti a trattativa diretta, senza gara, arriva ora una dura sentenza del Tar di Latina, che sui loculi cimiteriali boccia l'operato del Palazzo e parla senza mezzi termini di opere frazionate per aggirare la normativa europea sugli appalti.A ricorrere ai giudici amministrativi era stata la ditta edile di Maurizio Raffaele Tarquinia, che aveva contestato l'affidamento, a giugno 2008, alla ditta di Giuseppe Cimino, della realizzazione di 96 loculi e quello di 48 loculi nel 2010. L'imprenditore ha sostenuto che non vi era il requisito dell'estrema urgenza per quei lavori e che la mancanza di loculi al cimitero era fatto noto, la cui causa poteva essenzialmente rinvenirsi nella inadeguata capacit programmatoria dell'amministrazione comunale. La suddivisione dei lavori in tre lotti stata inoltre presentata come un sistema per eludere le norme sugli appalti pubblici, essendo tra l'altro gi stato dato in passato l'appalto per la costruzione di 160 loculi alla stessa ditta. Un ricorso che stato ritenuto fondato dal collegio presieduto dal giudice Francesco Corsaro, primo referendario Antonio Massimo Marra. Nella specie - si legge nella sentenza - non sembrano sussistere le condizioni previste dalla normativa di derivazione comunitaria o nazionale per l'eventuale deroga alla pubblicazione di un avviso di gara. Ed ancora: L'intento perseguito dal Comune di Monte San Biagio mediante il visto frazionamento dei lavori fa ragionevolmente supporre una volont certamente idonea ad eludere il rispetto della normativa in materia di gare pubbliche. Il Tar ha quindi annullato tutti gli atti con cui erano stati affidati i lavori oggetto del ricorso e condannato il Comune a pagare alla ditta Tarquinia duemila euro di spese legali.
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a cura di C. Pistilli - La Provincia
pubblicato il 15/11/2010 Ore 13:00