La specifica competenza, allinterno del sodalizio camorrista casalese, del sottogruppo laziale dei DAlterio per le tratte da Fondi verso lItalia Nord-Occidentale, pu ritenersi un dato pacificamente acquisito.Questo quanto scrivono i giudici del Riesame di Napoli nelle motivazioni dellordinanza cui cui hanno negato la libert a Giuseppe DAlterio, detto Peppe o marocchino, e ai figli Luigi, Armando e Melissa, arrestati nel maggio scorso dalla Dda partenopea perch ritenuti legati al clan dei Casalesi e autori, grazie alla societ La Paganese di Costantino Pagano, di un monopolio mafioso sui trasporti di ortofrutta al Mof di Fondi. Motivazioni depositate a distanza di sei mesi dalla discussione del ricorso al Tribunale della libert, dopo diverse istanze presentate dalle difese, che ora si preparano a ricorrere in Cassazione.
Il Riesame ha respinto seccamente le argomentazioni a difesa dei DAlterio sostenute dagli avvocati Emilio Martino, Maria Antonietta Cestra e Giuseppe Lauretti, sposando invece appieno lordinanza di custodia cautelare emessa per la famiglia di autotrasportatori fondani e per altre 63 persone dal gip Marzia Castaldi. I giudici evidenziano anche come lipotesi dellAntimafia risulti irrobustita da quanto emerso da una precedente inchiesta della Procura di Latina sulle estorsioni al Mof: Lindagine pontina - scrivono - consentiva di ricostruire lattivit intimidatoria ed estorsiva realizzata negli anni 2004/2005 dai DAlterio, quali gestori di fatto della societ Lazialfrigo, ai danni di commercianti e trasportatori di Torino e della zona laziale, per costringerli ad avvalersi in via esclusiva della societ nei trasporti tra Fondi e il Piemonte. Ricordata dal Riesame una telefonata intercettata tra Luigi DAlterio e un intermediatori del Mof, in cui DAlterio dice: Vi faccio scendere i bancali per terra e non te li faccio caricare a nessuno, perch il primo che carica i bancali, vengo dentro l e ci sparo in fronte. Un monopolio possibile grazie a Pagano: La vera natura del potere intimidatorio della Lazialfrigo sul territorio fondano si svela nella presente indagine nella ricostruzione del collegamento con Pagano Costantino e lorganizzazione casalese, della quale la societ dei DAlterio rappresenta mera articolazione. Giuseppe DAlterio viene inquadrato come imprenditore pienamente consapevole delle dinamiche mafioso-camorristiche sottostanti il settore in cui opera e lo stesso i figli. I rapporti tra Pagano e DAlterio sarebbero iniziati nel 2003 e andati avanti fino agli arresti. Ora il caso appare destinato ad approdare in Cassazione.
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a cura di C. Pistilli - La Provincia
pubblicato il 13/11/2010 Ore 13:21