E' stata consegnata al Presidente della Regione Lazio On.Renata Polverini e successivamente visionata anche dal sindaco Salvatore De Meo, una lettera scritta dal Comitato Andos di Fondi...il quale venuto a conoscenza che la nuova Rete Oncologica prevede tre livelli di assistenza: Hub, centro di accoglienza, presente presso l'Ospedale S.Camillo - Forlanini a Roma, Spoke, centri di smistamento, presso l'Ospedale S. Maria Goretti di Latina ed infine i presidi erogatori di prossimit, dove si eseguiranno le terapie decise in altre strutture.
Secondo quanto afferma il Comitato questa organizzazione dei servizi oncologici non prende in considerazione le esigenze ed i bisogni della persona malata e dei suoi familiari. Il disagio principale dato dalla distanza chilometrica tra il presidio medico e il paziente, infatti per quest'ultimo poter ricevere le cure specifiche presso un centro presente nel proprio territorio o nelle immediate vicinanze significa molto, affrontare le cure in un luogo pi vicino riduce il disagio del viaggio quindi pi confortante ed aiuta ad affrontare la gravit della malattia con pi serenit. Altro fattore importante quello della personalizzazione della cura e del rapporto di fiducia medico paziente che i Centri dislocati sul territorio riescono a garantire. Il malato oncologico ha bisogno di un punto di riferimento, di una figura professionale a cui fare riferimento. Molte persone in cura presso i Poli Oncologici di Gaeta e Terracina ricevono assistenza qualificata, il rapporto con il personale medico e paramedico diretto, e sono proprio questi Centri cos qualificati che rischiano di scomparire con l'attuazione del Piano di riorganizzazione delle reti ospedaliere. Quello che si chiede dall'Andos di considerare con forza e determinazione le esigenze indicate perch il declassamento o peggio la soppressione dell'Oncologia di Gaeta rappresenterebbe una grave ingiustizia non solo per il qualificato personale medico ed infermieristico, ma soprattutto un'ingiustizia sociosanitaria nei confronti dei tanti pazienti oncologici che con fiducia ad essa si rivolgono. Per ultimo, ma non meno importante, si invita a considerare la situazione del Presidio Ospedaliero di Fondi, il San Giovanni di Dio che rischia la chiusura o il ridimensionamento dei reparti e dei servizi. I tagli previsti dovrebbero tener presente sia delle esigenze dei cittadini sia delle esperienze positive che alcuni reparti o servizi hanno consolidato, grazie alla dedizione del personale medico e paramedico.
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a cura di La Redazione
pubblicato il 19/10/2010 Ore 13:21