I dati dell'indagine della Federalberghi parlano chiaro: gli italiani che non partono danno la colpa a motivi economici. Per chi se ne va, la meta preferita resta sempre il mare. Si accresce purtroppo il solco tra chi resta a casa (46%) e chi no.Alla lettura dei dati previsionali sul turismo estivo degli italiani,da gennaio a giugno, l'Istat ha rilevato incrementi significativi di tutto ci che consente la movimentazione dei turisti all'interno del nostro Paese: dalle autostrade (+5,5%) alle ferrovie (+12,7%), dalle benzine (+14,8%) agli altri carburanti (+13,3%) di fronte ad una riduzione dell'1% dei prezzi degli alberghi nazionali. Una buona percentuale di italiani per, non rinuncia ad almeno 1 settimana di ferie a cavallo di Ferragosto (come si diceva una volta) ma a causa della crisi solo 1 su 4 fa vacanza fuori casa mentre gli altri a casa propria , naturalmente grandi citt escluse. Gli italiani cominciano a gustare le proprie risorse territoriali e quindi stanno a casa (una casa che tutti ci invidiano); mare, montagna, laghi, colline, non ci manca niente, c' solo l'imbarazzo della scelta. Ma la mancanza di soldi, sta diventando una malattia del nostro sistema economico, definibile come povert turistica. Ci porta ad una stagnazione complessiva del movimento turistico estivo degli italiani che comunque preferiscono una vacanza breve (53%) dormendo almeno una notte fuori casa. Vince naturalmente il mare con una preferenza del 55% rispetto alla montagna (40%) mentre gli in decisi sono circa il 5%.
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a cura di M. Antonelli
pubblicato il 24/07/2010 Ore 14:04