Il Parco Riviera d'Ulisse in totale stato di incuria e degrado. A testimoniarlo sono gli episodi di pesca di frodo e di accampamenti selvaggi e a denunciarlo stato il sindaco di Sperlonga Rocco Scalingi.Il primo cittadino della bella localit litoranea sconfortato perch quella che dovrebbe essere un'area super protetta, sia per il preziosissimo patrimonio marino sia per le rarit archeologiche, invece una zona lasciata a s stessa.
Le colpe, Scalingi, le cerca nel commissario straordinario Erminia Cicone o forse in coloro che hanno voluto il commissariamento del parco ma, sta di fatto, che per rendere nota a tutti una situazione inaccettabile ha adottato lo stratagemma della lettera.
In particolare si legge nell'epistola si riscontra la presenza quotidiana di imbarcazioni e di pescatori (subacquei e non) allinterno di tutta larea marina, sebbene allinterno della stessa sia rigorosamente vietata la pesca. Numerosissime persone ogni giorno ed in particolar modo durante il fine settimana sostano con ombrelloni, asciugamano, sedie, tavolini sullarenile antistante larea archeologica della 'Villa di Tiberio'. Dallinizio della stagione estiva - prosegue - assistiamo inerti e impossibilitati ad intervenire al completo degrado e alla totale incuria dellarea protetta. Scalingi chiede infine al direttore del Parco Beniamino Gallinaro di porre la parola fine a tutta questa serie di inefficienze ed in particolare di far rispettare i divieti di pesca e di sosta.
Diversi i destinatari della lettera: dalla governatrice del Lazio Renata Polverini, al direttore del Parco, dal Procuratore della Repubblica, al Prefetto di Latina fino al presidente della Provincia Armando Cusani.
Ed stato proprio quest'ultimo a rincarare la dose in un altro comunicato stampa.
Un parco cos gestito ha spiegato Cusani - non serviva e non serve a nessuno, se non a depauperare un patrimonio ambientale e storico di valore inestimabile e a bloccare qualsiasi iniziativa seria e compatibile con i luoghi posti sotto tutela. L'area protetta, a distanza di anni, non solo non ha prodotto nulla di significativo ma non ha neanche uno straccio di regolamento a cui far riferimento per eventuali progettualit. Contro questo sistema di gestione delle aree verdi la provincia di Latina, ma anche i Comuni di Minturno, Formia, Gaeta e Sperlonga, intrapresero una vertenza con la regione Lazio. E prima della nomina del commissario straordinario del Parco Riviera di Ulisse, avvenuta per decreto dallex presidente Marrazzo - prosegue Cusani facendo della questione un fatto politico - le comunit interessate avevano da oltre due anni eletto democraticamente i loro rappresentanti, cos come prevedeva la normativa regionale. Evidentemente, la volont degli enti locali e della provincia Pontina non stata sufficiente per far desistere la regione Lazio di Marrazzo e Zaratti dal portare avanti il loro percorso ideologico e propagandistico. Con il devastante risultato che sotto gli occhi di tutti.
La questione, insomma, gi tutta politica, ma d'altronde, questa sembra essere la sorte comune delle aree protette sorte in terra pontina.
Articolo
a cura di B. Savodini
pubblicato il 19/07/2010 Ore 14:00