Ennesime accuse di mala-gestione nei confronti di Acqualatina, la societ pubblico-privata che, come noto, gestisce il servizio idrico integrato in provincia di Latina e in alcuni comuni delle province di Roma e Frosinone.Le ultime critiche in ordine di tempo riguardano larticolazione tariffaria per il 2006 e la determinazione dei compensi per i componenti del consiglio di amministrazione.
Per quanto riguarda la prima questione lAdiconsum-Cisl, gi da tempo in aperto conflitto con la societ per azioni, ha annunciato limminente ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale per chiedere la sospensiva dellarticolazione tariffaria dellanno in corso, decisa dalla conferenza dei sindaci tre mesi fa, in base alla quale previsto un aumento medio delle bollette di circa il 5 per cento.
Secondo lassociazione dei consumatori ci sono gli estremi per dichiarare lillegittimit del provvedimento.
E probabile che il contenzioso venga inserito in una delle udienze di novembre.
Ma si fa strada anche lipotesi di unudienza straordinaria in maniera tale che in tempi brevi la sezione pontina del TAR possa affrontare la questione anche nel merito.
Proprio il TAR di Latina aveva gi dichiarato illegittime le tariffe del 2005 evidenziando in particolare lerrato impiego della cosiddetta quota fissa utilizzata per coprire i debiti di bilancio di Acqualatina.
Relativamente a questultimo contenzioso stato presentato un ricorso al Consiglio di Stato, con il gestore del servizio idrico che ribadisce la legittimit delle sue scelte.
Fra laltro non si pu escludere che questa controversia vada incontro alla cosiddetta cessazione dinteresse, e dunque non venga discussa nel merito, in quanto stata gi approvata, come detto, larticolazione del 2006.
Intanto Acqualatina finisce nuovamente sul banco degli imputati per i compensi degli undici componenti del Consiglio di Amministrazione, sette di parte pubblica e quattro di parte privata.
Lassemblea dei soci svoltasi ieri mattina, caratterizzata dallassenza di molti dei Comuni pi grandi, ha stabilito infatti un compenso annuo di circa 50mila euro per i consiglieri, mentre quelli del presidente e dellamministratore delegato, attualmente ammontanti rispettivamente a 100mila e 170mila euro, saranno determinati successivamente dallo stesso consiglio di amministrazione.
La decisione, che coinvolge direttamente due politici fondani - vale a dire il senatore forzista Claudio Fazzone che di Acqualatina da qualche mese presidente e il consigliere comunale di Alleanza Nazionale Onorato De Santis che della societ per azioni membro del CDA -, stata apertamente stigmatizzata dal Comune di Formia, unico socio dellassemblea a votare contro, secondo cui dopo i danni derivanti dai disservizi che caratterizzano loperato di Acqualatina, si registra ora la beffa di una irresponsabile spartizione di centinaia di migliaia di euro per loccupazione di poltrone politiche di rito.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 24/10/2006 Ore 14:39