La polemica risale al giorno della conferenza stampa dell'ex sindaco del capoluogo pontino Vincenzo Zaccheo in merito al celeberrimo video di “Striscia La Notizia”. Ma il Senatore Fazzone ci ha messo poco a replicare a tono: “L'obiettivo di Bocchino era solo quello di denigrare una classe dirigente che da anni ha garantito alla provincia il primato nazionale di consensi per Forza Italia prima e per il PdL poi: per questo non accettiamo lezioni da lui".
Ma su Fare Futuro Magazine, il sito della corrente finiana, l'attacco a Fazzone ed al Pdl è ancora più duro. Giuseppe Mancini denuncia in un articolo dal titolo “I congiurati di Latina e il Pdl che non c'è” “Il fallimento del PdL, il fallimento di Fazzone ma anche di Zaccheo”, che “è soprattutto il fallimento di un'intera classe dirigente che si è dimostrata totalmente inadeguata a governare Latina e il suo territorio. Un partito fatto di bande, di comitati d'affari, di famiglie intere, di padri e fratelli, di zii e nipoti, di cugini, di cognati”. Il giudizio di Mancini sul partito è ineluttabile: “non ha mai elaborato niente: né un'idea, né un progetto, né una visione coerente e raggiungibile del futuro. E come qualcuno prova ad avvicinarsi, a proporre un'iniziativa o un cambiamento, trova le porte sbarrate, il filo spinato”. C'è anche una proposta, piuttosto estrema: “Al loro posto serve un commissario, autorevole e spietato: che oltre a cacciare via gli impresentabili metta in stato di non nuocere gli incapaci”.
Sulla questione si era espresso già anche Fabio Bianchi, vice coordinatore del Pdl a Latina: “Credo che con l'intervento di Bocchino sia nata la corrente finiana in provincia. Oltre questo non c'è nulla di rilevante in quelle dichiarazioni”. Fazzone aveva invece liquidato Bocchino affermando che “di fronte a costoro che preferiscono l'insulto al confronto è doveroso in nome di tutto il Pdl di Latina esprimere la più ferma condanna”.