Ci vorrà ancora qualche settimana prima di conoscere i rinvii a giudizio per Damasco 2. Ieri mattina il gup Aldo Morgigni e il pm Cecilia Demma hanno ascoltato i difensori che non avevano parlato nell’ultima seduta.Maurizio Forte ha chiesto per Pietro Munno, ex vice dirigente della Polizia Municipale, Vincenzo Bianchò e Massimo Di Fazio il non luogo a procedere sostenendo la mancanza di prove sufficienti al rinvio a giudizio e l’inutilizzabilità, per ragioni tecniche, delle intercettazioni. Buona parte dell’audizione è toccata all’avvocato Oropallo che difende invece Maria Laura Tripodo e le altre socie della Lazio Net Service, la ditta di pulizie gestita dalla famiglia Tripodo che avrebbe effettuato alcuni lavori per conto del Comune di Fondi. Alla richiesta di un’istanza di sequestro della società il gup si è riservato la decisione. Lo scorso 1 giugno, invece, era stata la volta dei funzionari comunali per i quali gli avvocati Bortone e Pietrocarlo avevano chiesto l’assoluzione in virtù anche della decisione del tribunale del Riesame che lo scorso agosto aveva ritenuto abnorme il provvedimento di custodia cautelare ai domiciliari per i reati contestati, ossia l’abuso d’ufficio e la rivelazione di atti di ufficio. I prossimi appuntamenti con Damasco 2 sono il 17 e il 19 giugno. Intanto resta in ballo l’istanza di ricusazione presentata dall’avvocato Giulio Mastrobattista, nei confronti del giudice Morgigni, il quale non potrebbe ricoprire il ruolo di gup in questa circostanza. La risposta della Corte d’Appello potrebbe stralciare le due posizioni coinvolte ma a questo punto è necessario andare avanti.
Articolo
a cura di I. Chinappi - Il Territorio
pubblicato il 09/06/2010 Ore 12:46