Ultimo giorno di lavoro per la Coiro. O forse no. Scadeva infatti ieri il contratto della manager con l'azienda sanitaria pontina dal 2007. Dalla Regione nei giorni scorsi era filtrata l'indiscrezione relativa ad una presunta proroga per circa un mese e pare sia arrivata, almeno a sentire le voci che circolano tra i corridoi della Asl.Ma fino a quando non giunger comunicazione ufficiale dovrebbe essere il direttore amministrativo aziendale, il dottor Giuseppe Testa, ad assumere le redini dell'Asl. Comunque entro la fine di giugno la Regione nominer i commissari delle aziende sanitarie. L'attuale gestione avr adesso l'incombenza di ultimare il bilancio e consegnarlo alla Regione Lazio. Si chiude (o sta per chiudersi) di fatto l'era del centro-sinistra alla guida della sanit pontina.
Nel frattempo arriva la lista dei disservizi del sistema sanitario regionale denunciati dall'Osservatorio Codici (centro per i diritti del cittadino), che li ha raccolti in un rapporto dal titolo Salute in rosso: dalla malasanit alla malagestione del servizio sanitario nel Lazio. Stipendi d'oro per i top manager, a fronte del peggior disavanzo pro capite a livello nazionale, percentuali elevate di errori in corsia e lunghe liste d'attesa. Secondo quanto si legge nel documento, il Lazio la regione con il peggior disavanzo sanitario e dal 2001 detiene il primato del maggior disavanzo pro-capite: 2036 euro a persona.
In totale, stima l'associazione, dal 2001 al 2008 il disavanzo cumulato sfiora gli 11 miliardi di euro. A fronte di un sistema sanitario regionale gravato dai debiti, denuncia il Codici, la retribuzione lorda media dei direttori delle Asl si aggira attorno ai 150mila euro all'anno, mentre quella dei direttori si attesta a 110mila euro annui. Tra i servizi erogati le due criticit maggiori evidenziate nel dossier riguardano il funzionamento del 118, di cui si evidenziano la scarsit di mezzi a fronte del numero di chiamate, e le liste d'attesa, ritenute troppo lunghe. Per curare lo stato del sistema sanitario del Lazio il Codici propone quindi un taglio non inferiore al 20% degli stipendi di dirigenti e top manager della sanit pubblica ed il riordino della rete ospedaliera. Riordino rete ospedaliera, appunto, che vedr protagonista anche l'ospedale di Fondi, vessato da politiche mai lungimiranti e che rischia il declassamento a centro per lungodegenti.
Articolo
a cura di S. di Biasio
pubblicato il 28/05/2010 Ore 13:47