Sette mesi, pena sospesa e nessuna menzione nel casellario giudiziario. Il che significa che Mario Izzi pur essendo stato condannato per detenzione abusiva di armi potr conservare immacolata la fedina penale.Si svolto ieri mattina nell'aula del Tribunale di Latina il processo che ha visto imputato il presidente del Consiglio di amministrazione del gruppo Cedis Izzi, davanti al pm Raffaele Falcione e al collegio di giudici composto dal presidente Pierfrancesco De Angelis, Valeria Chirico e Antonella Minunni.
La scorsa settimana il Gruppo investigativo sul crimine organizzato della Guardia di Finanza di Roma aveva messo al setaccio tutte le propriet del pi importante imprenditore 76enne di Fondi. Secondo il suo difensore Giulio Mastrobattista, si sarebbe trattato di controlli mirati a verificare eventuali coinvolgimenti negli affari per i quali indagato il figlio, Riccardo, nell'ambito dell'inchiesta Damasco 2. Mario Izzi dunque dovrebbe restare fuori dalla vicenda che lo scorso luglio port all'arresto di 16 persone, che ne vede indagate, ad oggi, ben 38 e per le quali nei giorni scorsi si sarebbe dovuto decidere sul rinvio a giudizio. Tutto invece stato rimandato a causa dell'eccezione di incompatibilit sollevate dai difensori nei confronti del giudice per le udienze preliminari Aldo Morgigni, a mercoled prossimo. Nel corso delle perquisizioni, tuttavia, i militari di Roma avevano trovato a casa di Izzi ben sette armi da fuoco. Cinque erano detenute regolarmente mentre le altre due non erano mai state registrate. Una risale al 1914, l'altra alla seconda guerra mondiale aveva dichiarato Izzi. Sono un collezionista e le ho avute in eredit da mio padre.
Articolo
a cura di Irene Chinappi - Il Territorio
pubblicato il 27/05/2010 Ore 13:16