Colpo di scena nel corso dell'udienza preliminare del processo Damasco2.Sono state infatti ascoltate le confessioni di un pentito siciliano, depositate dal pubblico ministero Cristina Papalia.
Tale pentito, legato al clan Madonia, avrebbe confessato di essersi rivolto a Venanzio Tripodo per portare a termine alcuni affari a Fondi. Questa testimonianza, se si dimostrer veritiera, andrebbe a supportare la tesi della Direzione distrettuale antimafia intorno a cui ruota tutta l'operazione Damasco2. Tesi secondo la quale Carmelo e Venanzio Tripodo per anni avrebbero tenuto le fila dei collegamenti con i gruppi criminali campani, calabresi e anche siciliani interessati ad inserirsi nel tessuto economico e commerciale di Fondi, in particolare quello del Mercato ortofrutticolo. Maggiori dettagli su questo colpo di scena si avranno ora nel corso del processo; la Dda nel frattempo ha chiesto il rinvio a giudizio per 38 persone. Oltre ai fratelli Tripodo ed Aldo Trani, tra gli altri imputati ci sono alcuni dirigenti del Comune di Fondi come Tommasina Biondino, Martino Di Marco, Dario Leone, Gianfranco Mariorenzi, Cosmo Mitrano; l'ex vice comandante della Polizia Municipale Pietro Munno e l'ex assessore Riccardo Izzi.
Nel corso dell'udienza preliminare di ieri sono state presentate diverse eccezioni dal collegio difensivo composto dagli avvocati Letizia Bortone, Giulio Mastrobattista, Maurizio Forte, Maria Antonietta Cestra, Giuseppe Lauretti, Angelo Palmieri, Amleto Coronella. Il Gup Valerio Savio scioglier la riserva sulle eccezioni martedi prossimo. Una riguarda l'incompetenza territoriale del giudice a favore di quello del tribunale di Latina per alcuni degli imputati. E' stata inoltre chiesta l'astensione del Gup per aver gi giudicato Carmelo Tripodo in un altro procedimento.
Si torna, ora, in aula martedi prossimo e il processo si snoder lungo 15 udienze.
Articolo
a cura di La Redazione
pubblicato il 05/05/2010 Ore 13:26