Lui si definisce con una parola: colore. Eppure quello che le sue fotografie, i disegni, i dipinti, le opere esprimono è molto, molto di più. È emozione, sostanza, significato. È cultura, quella dei paesi orientali in cui ha lavorato, il Nepal, il Buthan e la Cina. Dove i suoi scatti hanno catturato quello spirito ma l’hanno fatto attraverso la sua macchina fotografica. Quello che si vede, lo dice lui stesso, è quello che sta dietro il suo occhio.
“Nel 1994 ho lasciato la facoltà di ingegneria aeronautica - scrive sul suo sito, interamente in inglese - e la mia testa era piena di paure e dubbi. Questi sentimenti mi hanno spinto al disegno e alla pittura, passioni che si sono trasformate in una vera e propria vocazione”. Luigi Fieni è anche un restauratore. A Sperlonga, tuttavia, dedicherà la sua esposizione al lavoro svolto in Nepal. L’ha chiamata, con una sinestesia, “Il colore del silenzio: Nepal di Luigi Fieni”.
“Il silenzio - spiega Alessia D’Epiro - ha delle sfumature cromatiche che lo rendono complice di un viaggio estasiante. L’estasi è quello stato d’animo che ci cattura quando ci troviamo al cospetto dell’imponderabile, di qualche cosa che non riusciamo a cogliere appieno. Non tutto si può cogliere, il Nepal è così”. La definisce “fotografia impressionistica”. E consiglia di osservarla chiudendo gli occhi, per ascoltare il colore del silenzio.
L’Hotel Grotta di Tiberio, che ha più volte già ospitato opere di giovani talenti locali, con l’evento Proart si afferma sul territorio pontino come promotore dell’arte autoctona.
Il ristorante La Veranda, recentemente ristrutturato con l’ampliamento degli spazi espositivi, tenterà il connubio tra l’arte culinaria e le arti figurative selezionate e curate da Giuseppe Di Lelio.
L’inaugurazione della mostra di Luigi Fieni ci sarà oggi pomeriggio alle 16 e 30 presso l’Hotel Grotta di Tiberio, a Sperlonga. Sarà possibile visitarla fino al prossimo 25 maggio.