Il “Ricominciamo” dell'unica candidata donna a Sindaco di Fondi è una prima risposta a questa domanda. Maria Civita Paparello è sì nuova al mondo politico, ma non alla città di Fondi, che la conosce per il suo estremo impegno nel settore scolastico. Formatasi come dirigente scolastico negli istituti del Magreb, è preside della scuola media “Garibaldi-Milani”, attivando diversi progetti orientati ai giovani. Anche lei, che raccoglie le principali forze del centro-sinistra, punta su di loro, sui giovani. Le liste che la sostengono sono quelle del Pd, “Sinistra e Libertà”, “Civita per Fondi”, “Lido di Fondi” e “Unione Contrade Fondane”. Questa è sicuramente l'occasione più ghiotta degli ultimi quindici anni per il centro-sinistra, solitamente tagliato fuori dalla corsa elettorale dalle percentuali “bulgare” ottenute dal centro-destra. La Paparello crede nel cambiamento e, nonostante qualche (solito) screzio interno, guarda avanti con la fierezza di una donna che non dimostra la sua età (non è carino dire in tv gli anni di una signora!), dai discorsi ai progetti.

E proprio uno “screzio” dell'ultimo minuto ha portato l'Italia dei Valori, inizialmente coalizzata con il resto del centrosinistra, a proporre la candidatura “solitaria” del Senatore Stefano Pedica, in prima linea nella battaglia sul “caso Fondi”. Piccolo colpo di scena, dunque, che porta i candidati a sindaco da quattro a cinque. La lista è stata preparata in tutta fretta, e sembrano solo cinque i fondani in corsa. Una mossa inaspettata anche tra le fila del Pd, visto che lì militano uomini con cui lo stesso Sen. Pedica ha collaborato per portare avanti la sua idea sul mancato scioglimento del Comune di Fondi. 54 anni, laurea in scienze della terra e giornalista: si attende il suo slogan. Unitamente ai contenuti.

Corre da solo anche il dott. Dante Mastromanno, da sempre nelle fila di Forza Italia, ma ora dissidente. Politico non per professione, sembra essere l'ago che punge un po' da tutte le parti per sollevare le coscienze di fronte a problemi che spesso la politica ignora. Ha impostato la sua campagna elettorale su uno slogan (obamiano, se me lo concedete) “Sì, tu puoi”, confermando quella particella affermativa cara al centrodestra. La sua lista è “Mastromanno per Fondi”. Persona estremamente umile, non mostra grosse pretese, se non quella di esprimere una voce fuori dal coro assordante.

Franco Cardinale si è presentato per la prima volta ai cittadini di Fondi come politico un anno fa alle elezioni provinciali. Buono il riscontro ottenuto, non abbastanza per ottenere una poltrona ma sufficiente per intentare un ricorso al Tar. Correva per “Nuova Area”, corrente secessionista del Pdl. Poi il dietrofront e la volontà di non continuare a seguire una linea politica che condannava l'economia fondana a sprofondare sotto i colpi di certi editori sprovveduti. Oggi Franco Cardinale corre con quattro liste (più l'appoggio di Forza Nuova): “Uniti per Fondi”, “Città Nuova”, “Progetto Fondi” e “Lega Lazio”, tutti nomi di “rottura” rispetto al passato. Imprenditore, cavaliere di Malta, con il Mof nel cuore e nella testa: “L'alternativa c'è”, Cardinale ne è convinto. E questo sarà il banco di prova per chi, come lui e la Paparello, spera quantomeno nel ballottaggio.

Esperto di urbanistica, verve politica quasi innata, sorriso che ricalca quel “Io sì, Con Voi” oggi diffuso sui manifesti in giro per la Città di Fondi. Questo è Salvatore De Meo, candidato a Sindaco alle prossime elezioni amministrative per il Pdl con una coalizione formata da cinque liste.
Quella omonima del Pdl, Udc moderati per Fondi, La Destra, “io sì” e “Litorale e Sviluppo Fondano”. De Meo non è certo nuovo all'agone politico nella città di Fondi, ma questa campagna elettorale si discosta da tutte le altre per i contenuti che esprime a due anni da quel “caso Fondi” che oggi tutti vogliono accantonare. Per ricostruire. 38 anni, funzionario del Mof, Salvatore De Meo è stato Assessore all'Urbanistica nella seconda Giunta Parisella. La sua candidatura è parsa in bilico sin da subito, anche se le voci erano troppo insistenti nel Pdl per convergere su un nome diverso.

500 candidati nelle varie liste ed un attivismo politico che non si vedeva da tempo in città. Sintomo di un rinnovamento in corso, o perlomeno della volontà che un cambiamento di rotta si verifichi. I fondani sembrano volersi riappropriare delle sorti della propria città.