Da diversi giorni è polemica su alcuni social network e forum fondani.La vicenda, amplificata dagli organi di stampa, riguarda il ruolo di Marco Grossi, componente del coordinamento elettorale del Candidato a Sindaco Salvatore De Meo, recentemente interessato da incresciose accuse. Grossi ha ritenuto opportuno replicare attraverso una nota stampa che proponiamo integralmente:
“Alla luce di quanto apparso in questi giorni su alcuni forum in internet ed organi di stampa in riferimento al ruolo da me assunto nella campagna elettorale per le elezioni amministrative del marzo prossimo ed a conseguenti iniziative denigratorie poste in essere al fine di screditare le attività promosse nella nostra città dall’Associazione Giuseppe De Santis, reputo opportuno intervenire con precisazioni e considerazioni in merito, per contribuire a fare chiarezza su una vicenda che ha assunto toni di uno squallore non prevedibile, e per il futuro non auspicabili.
In primo luogo ritengo doveroso far presente ad un numero ben più ampio di cittadini i motivi che mi hanno portato ad accogliere la proposta di Salvatore De Meo di far parte del suo coordinamento elettorale con l’assunzione di responsabilità professionali, organizzative, e che nulla hanno a che vedere con la politica ma che attengono esclusivamente al mio personale senso civico.
Essi risiedono innanzitutto nel rapporto di venticinquennale amicizia, che ci lega sin dai tempi del Liceo e che si è consolidato nel tempo. Chi scrive, sinora mai iscritto ad alcun partito seppur rendendo sempre manifeste le proprie convinzioni, negli anni ha sostenuto con passione e convincimento nelle competizioni elettorali sempre e soltanto i veri amici – Virginio Palazzo prima, in seguito Antonio Cardinale, ed ora Salvatore De Meo – poiché convinto che il raro dono dell’amicizia sia un valore che debba prescindere dal credo politico. Mi lega a Salvatore, inoltre, una comune visione del futuro della nostra città, la consapevolezza di una necessaria efficacia amministrativa, di un agire politico che debba essere improntato alla pacatezza del confronto tra opposti schieramenti, al rispetto reciproco, al senso di responsabilità.
L’Associazione Giuseppe De Santis, che ho contribuito a fondare e di cui mi onoro di essere il segretario, è sempre stata e continuerà ad essere apolitica ed apartitica ed ha esclusivamente operato, in Italia e all’estero, ai fini della divulgazione dell’opera del regista di Fondi e, più in generale, della cultura cinematografica. Lo testimoniano, in particolare, le numerose attività in collaborazione con gli istituti scolastici della nostra provincia e le manifestazioni che riscuotono un sempre crescente consenso degli appassionati e l’attenzione degli organi di informazione.
Giuseppe De Santis, cineasta di ideologia comunista, nella sua vita professionale è stato vittima di incomprensioni ed ostruzionismi provenienti soprattutto dalla sua parte politica. E la sua ideologia non gli ha mai impedito di avere rapporti, anche molto intensi, con persone che la pensavano in modo politicamente diverso. E’ stato, ad esempio, amico e testimone di nozze di Giovanni Addessi, produttore cinematografico fondano con cui realizzò anche un film, ma che ha sempre avuto evidenti simpatie di destra. Ed ha intessuto uno squisito rapporto di amicizia con l’allora Sindaco di Fondi Onoratino Orticello, con il quale – pochi mesi prima di morire – egli aveva concordato di progettare una serie di prestigiose iniziative culturali nella nostra città. Oggi c’è chi osa servirsi del nome di Giuseppe De Santis per manifestare inspiegabili livori, palesando una preoccupante miopia. Cultura e politica dovrebbero sempre essere tenute distinte: entrambe sono di tutti, ma è un grave errore confonderle. E inquieta che chi si dichiara oggi “di sinistra” utilizzi termini come “boicottare”, che mai troveranno accoglienza nel mio vocabolario di moderato senza partito.
Concludo queste note, augurandomi di non dover più ritornare sull’argomento, chiedendo a tutti di abbassare i toni. Lo chiedo anche ai molti concittadini che hanno perfettamente compreso la mia posizione, pregando loro di non incitare mai al boicottaggio di nulla e di nessuno, di predisporsi all’ascolto e al rispetto e di concentrarsi esclusivamente sul “fare”, per il bene comune.
Ringrazio la candidata Paparello per le parole di rispetto e di stima pubblicamente espresse.
Da fondano, credo di avere sempre operato con dedizione ed entusiasmo per la mia città, che mi ha nutrito culturalmente ed alla quale sono profondamente legato. Poiché, per usare i versi di Pier Paolo Pasolini, «… io, se sono vivo, / lo sono in questa terra, / lo sono per la gioia / di conoscerla, e darmi / ad essa per averla». Marco Grossi
Articolo
a cura di La Redazione
pubblicato il 11/02/2010 Ore 12:41